44 Cav. Nervi i denari per la sua educazione ?... Egli si gettò in ginocchio innanzi a me, mi supplicò di dirgli se sapevo qualcosa, non potevo non sapere o non poter rilevare qualcosa. Stava per arruolarsi, per partire, poteva forse morire, voleva sapere chi fosse sua madre, morire proferendo il suo nome... Faceva giuramento che il nome di sua madre non lo avrebbe palesato a nessuno, che lo avrebbe tenuto per sè come il più dolce dei segreti... (Emma, vinta dalla commozione, dà in uno scoppio violentissimo di pianto, si abbandona su di una poltroncina semi svenuta. Giorgi e Gualdo le si fanno da presso, la soccorrono. Gualdo le bagna la fronte con dell’ acqua - una bottiglia d’ acqua sta sullo scrittoio. Giorgi - facendo atto di ricordarsene - estrae da una tasca del suo panciotto una bcccettina di sali, che fa odorare ad Emma. È un momento di sospensione e preoccupazione gravissima). Gualdo (a Giorgi ed a bassa voce, mentre Emma va lentissimamente rinvenendo) - Io non so se debba continuare... Giorgi (Gli fa cenno di attendere). Emma (rinvenuta, ma esausta, a Gualdo) - Continui, il mio Calvario lo debbo tutto percorrere... (Giorgi e Gualdo riprendono il loro posto. Emma ri* mane al suo posto). Giorgi (a Gualdo) - Scusi Direttore, ma perchè il Cav. Nervi la rese partecipe del grave segreto che gli era stato confidato e che doveva, per l’impegno preso, mantenere scrupolosamente ? Gualdo - Ecco : egli stava per abbandonare definitivamente questo ufficio. La Contessa Boldù ed il Prof. Marinelli erano morti... Era vero che Guido Ignoti, trovato il modo di potere provvedere alla sua esistenza, aveva interrotto con lui ogni rapporto, ma il Gav. Nervi mi diceva, che, essendo entrato, senza volerlo, come spettatore, nel dramma in questione, egli aveva pur dovuto condurre un’ amministrazione, della quale poteva venir chiamato, quando meno lo si poteva aspettare, a render conto, chè ormai nelle sole sue mani era il filo del fatto singolare. Qualunque cosa fosse avvenuta in un lontano avvenire, egli riteneva che un’ altra persona di fiducia, e nessuno meglio del suo successore, dovesse venir informata della cosa, mentre era sicuro che qualsiasi eventuale richiesta, da parte di chi sa mai quale interessato, avrebbe fatto necessariamente capo alla Direzione del Brefotrofio. Il Cav. Nervi, vincolandomi al più scrupoloso segreto, voleva affidarmi tutti i punti di appoggio della sua amministrazione. E me le affidò, a sua garanzia. Il carattere del giovane cosi insistente nel voler conoscere la sua origine Io turbava. La Madre poteva, pur quando meno lo si sarebbe potuto immaginare, comparire spontaneamente alla ricerca del figlio. Tutte queste, per quanto inverosimili, possibilità lo turbavano. Egli poteva morire da un momento all’ altro ; ed infatti, purtroppo, così avvenne. Comunque, abbandonava Roma, non voleva avere preoccupazioni, e mantenendo il segreto per tutti, fuori che per me, si