26 si fa serio. Fatemi sapere a quanto ascendono le truppe austriache nella Carniola, a Lubiana e nella Stiria austriaca ». (*) Ma forse il Ohislieri aveva ceduto alle circostanze perchè probabilmente sarebbe stato inutile una resistenza contro i bocchesi che il principe del Montenegro, sempre contrario all’ occupazione austriaca delle Bocche, aveva aizzato contro di essi e spinti a darsi ai russi. Anche gli ordini diretti del governatore Brady al delegato di Cattaro erano « di conservare quant’ era possibile la provincia e di sgombrarla nel caso i russi si presentassero con forze considerevoli, pur protestando espressamente onde i francesi non credessero giammai che la corte di Vienna fosse su tale punto d’accordo colla Russia». E certamente non poteva far piacere all' Austria che la Russia si impadronisse di Cattaro, perchè non doveva essere ignota ad essa l’idea panslava di Alessandro I: unire alla Russia tutti i territori slavi ed estendere dal Baltico all' Adriatico il suo dominio di cui il Montenegro, sito alle rive dell’Adriatico, doveva essere la sentinella avanzata. La Russia conservò questa politica panslava fino alla grande guerra. Ecco perchè si opponeva all’ eventuale cessione di questa parte della Dalmazia all' Italia. Intanto i russi si erano fortificati nelle Bocche e per meglio resistere ai francesi Siniavin pensò di occupare, quali punti d’appoggio, le isole di Lissa e Curzola. A Lissa i russi che saccheggiarono le case di quelli che non volevano sottoscrivere un atto di dedizione a loro favore, e asportati due cannoni e due petriere di bronzo, che difendevano una torre, visitarono poi spesso quel porto che offriva loro un sicuro riparo. Tentarono anche di attaccare Curzoia, donde però furono cacciati da 150 soldati del 50° reggimento, improvvisamente sbarcati nel porto di Racischie. Il generale Molitor distaccò la divisione Lauriston perchè si accingesse a prendere possesso delle Bocche di Cattaro. Un ostacolo si presentò al Lauriston : il territorio neutro della repubblica di Ragusa. Questo piccolo stato dopo esser passato dalla sovranità bizantina a quella di Venezia, dei Croati, dei Veneziani di nuovo, aveva ottenuto la indipendenza da Lodovico, re d' Ungheria. Per proteggere meglio la propria indipendenza contro i veneziani e i genovesi che cercavano di impacciare il loro commercio, i ragusei si erano dichiarati nel 1667 vassalli di Orcano II, sultano turco. Sotto quest' alta protezione, Ragusa godette di una splendida prosperità, dovuta allo sviluppo grandissimo del suo commercio. Governati da un rettore che stava in carica solo un mese, da un Gran Consiglio, da un Senato e da un Minor Consiglio, i ragusei avevano continuato il proprio governo aristocratico. Ai nobili spettavano (*) Collana di storie e di memorie contemporanee. Il Principe Eugenio, Memorie del Regno d'Italia. Vol. II, pag. 268. Erber - Storia della Dalmazia dal 1797 al 1814, II, pag. 10.