6 Borgo Erizzo, oggi un sobborgo di Zara redenta, trae il suo nome dal provveditore veneto Erizzo, sotto il cui governo quelle terre, disabitate, vennero assegnate nella prima metà del 1700 ad una colonia di albanesi, profughi dalla zona mistilingue albanese-montenegrina di Scutari. Nel gruppo di albanesi immigrati nel 1733 figura la famiglia Marussich, il cui nome, scritto allora con la grafia fonetica veneziana, si è conservato tale fino ad oggi. Marussich ha tutta l’apparenza di essere un nome slavo ; ma questa caratteristica potrebbe essere solamente esteriore, se derivasse da Mara=Maria. Quando la politica slavofila dell’Austria, dopo il 1860, volle dare alla Dalmazia un’ impronta croata, il nome Marussich fu scritto ufficialmente Marusic. Intanto la famiglia Marussich è cresciuta fino a divenire una piccola tribù. Dopo la redenzione molti Marussich, che anche nel pericolo austriaco avevano assunto la nazionalità italiana, italianizzarono il loro nome in Marussi; altri continuano a dirsi Marussich; e alcuni, rimasti in Jugoslavia, scrivono Marusic. Fenomeno tutt’ altro che raro, delle zone di confine. Gli albanesi di Borgo Erizzo continuarono, con la tenacia della loro razza, a parlare fra loro il dialetto scutarino, rimasto naturalmente fossi-lizzato ; appresero l’italiano nei contatti con la città e il croato con le genti del retroterra ; coloro poi che frequentavano le scuole dello Stato o servivano nell’ esercito austriaco apprendevano, più o meno bene, anche il tedesco. Un bel vantaggio pratico, al quale però fa riscontro, come rovescio della medaglia, un brutto male, quello che in conseguenza dei matrimoni fra consanguinei la tubercolosi ha seminato a Borgo Erizzo il suo germe terribile. Per quella legge naturale che spinge gli agricoltori ad inurbanizzarsi e ad elevarsi nella classe sociale, uno della famiglia Marussich pensò di avviare un suo figlio agli studi. Fu cosi che Nicolò Marussich, padre del nostro, fu messo a frequentare la scuola magistrale, che il governo austriaco aveva istituito da poco (col titolo ufficiale di « Preparandio ») proprio a Borgo Erizzo. Siccome poi anche questo futile avvenimento è stato più tardi una fonte di tragedia per il nostro, il lettore mi concederà venia, se sono costretto a fare un’ altra disgressione. La scuola magistrale croata di Borgo Erizzo era stata creata dal governo austriaco per avere un vivaio di propagandisti per la slavizzazione della Dalmazia. A tale scopo bisognava anzitutto infondere la fede croata nei giovani maestri. Alcune famiglie italiane che, imprudentemente, avevano mandato i loro figli al « Preparandio » di Borgo Erizzo, se li sono visti uscire trasformati in croati fanatici. La stessa sorte toccò all’ albanese Nicolò Marussich, che uscì dalla scuola magistrale bollato ufficialmente per tutta la sua vita come Marusic, croato.