2 La lenta evoluzione della medicina non è giustificata soltanto dalla difficoltà o dallo sforzo che presenta l’osservazione in confronto alla semplificazione teorica e agli sviluppi astratti ; l’organismo umano è il punto d’incontro e di concorso di quasi tutte le scienze, da quelle propriamente mediche a quelle fisiche e chimiche ; il procedere della medicina era quindi condizionato al progresso della fisica e della chimica. Le scoperte di Galileo, di Newton, di Pascal dominarono il progresso medico del ’6oo. Le leggi della meccanica e della statica diedero il loro nuovissimo contributo nello studio dei fenomeni fisiologici, si formò la dottrina meccanica del movimento muscolare, l’applicazione del microscopio diede un impulso decisivo alla microbiologia. Non sono che due 0 tre dati scelti fra i tanti che sarebbe possibile richiamare per una esemplificazione dello sviluppo avuto allora dalla scienza medica. Dal ’500 al ’600 nel campo della medicina procede rapido l’enuclearsi di scienze particolari : assumono una propria autonomia gli studi fisiologici e patologici, l'oculistica e l’ostetricia. Il fatto fondamentale di quel tempo, in cui è particolarmente opportuna la nostra attenzione, è dato dal collegamento sempre più intimo fra la medicina e le scienze naturali. Collegamento che costituì la base della scienza medica sperimentale. Fino a Galileo la scienza era stata dominata dal pregiudizio scolastico, dal raziocinio a priori, con tutto il peso del suo astrattismo, sdegnoso di rapporti con la realtà. Lo stesso reale — fatto inaudito e paradossale — era entità filosofica, prima d’essere oggetto di attenta osservazione e di confronto. Il metodo sperimentale di Galileo, che era un razionalismo espresso in linguaggio matematico al quale soccorreva la preziosa integrazione deH’esperimento, fu il punto di partenza decisivo per i nuovi sviluppi della scienza. Newton poi, collo stabilire il rapporto fra i due termini correlativi di induzione e deduzione, formulò una concezione completa del metodo di ricerca : il ragionamento che procede dagli effetti alle cause, è privo di rigore scientifico e non consente alcuna conclusione se non è integrato dalla sintesi, con la dimostrazione inversa che dai principi stabiliti si deducono tutti gli effetti in realtà conosciuti. Il rigore del metodo di ricerca e la polarizzazione delle facoltà del ricercatore nell’esame e nell’esperienza di un settore particolare di fenomeni sono le determinanti dell’ulteriore progresso scientifico. Ma ad esse soccorre, in tale funzione, quel potere rivoluzionario (che noi non per presunzione di linguaggio filosofico ma per semplice comodità di espressione chiamiamo legge di progresso) esercitato da molti principi o scoperte, 1 quali agiscono non solo nell’ ordine ristretto di fenomeni, dal quale il principio e la scoperta sono scaturiti, ma anche in altri campi di indagine scientifica (Dichiarazione II). L’avere, per esempio, accertato che la natura di certi fenomeni vitali è elettrica, portò all’applicazione delle leggi della elettricità nel campo della medicina con la conseguente spiegazione di fenomeni fisiologici e del carattere di determinate funzioni e con la conseguente formulazione di importantissimi procedimenti diagnostici e terapeutici (elettrocardio-