51 Dal canto suo papa Alessandro 111 volle (con bolla datata da Bene-vento il 18 febbraio del 1169) che il monastero dei Templari di Vrana fosse esente dalla giurisdizione episcopale dell’ antistite scardonense, per tenerla direttamente sottoposta alla sede apostolica, come era stato fatto il dono, i1) Nel 1190 fu restaurato il convento, divenuto cadente, ed appena adesso alcuni mettono 1’ erezione del castello a difesa di quello, (2) ma è difficile accettare che il convento sia esistito senza difese, tanto più che i Templari non erano per il quieto vivere. Uno vei tanti esempi lo si ha nella vertenta che si cercò di risolvere nel castello di Tim (1194) tra questi ed i Benedettini dell’ Isola di Pasmano. Doveva essere una tornata ben importante se oltre alle parti in causa vi parteciparono gli arcivescovi di Spalato e d’Antivari, il vescovo di Nona, i conti di Zara e di Spalato, l’abate di S. Grisogono di Zara. (3) Circa il credito o disponibilità di mezzi di questi monaci cavalieri si potranno menzionare ancora due fatti; nel 1204-05 Bernardo, arcivescovo di Spalato, col tesoro depositato presso i Templari di Vrana decise di pagare 10 galere di Gaeta a favore degli Zaratini contro i Veneziani; (4) in quel secolo il loro priore avrebbe donato le ville di Paskaglina (Paco-stane ?) e di Zabaschie (Labaschia ? presso Jancolovizza, con resti antichi) ad uno Spingarolli della nobile famiglia di Zara. (5) Nel 1227 (11 maggio) i Templari di Vrana ebbero una vertenza con Firmino, nipote di Pietro Stresio, e con altri patroni della chiesa di S. Pietro di Bade, che i primi rivendicavano, (6) ed altra per i beni presso Rogovo (settembre 1229). (7) Temendo di non spuntarla, si rivolsero al pontefice lagnandosi di torti subiti, e Gregorio IX scrisse a re Colomanno in loro favore (1236). (8) Poco dopo avvenne la feroce invasione mongola in Europa, 1’ Ungheria fu devastata e re Bela IV cercò rifugio in Dalmazia; secondo una leggenda egli avrebbe nascosto un tesoro nel Monte Bak, in vista di Vrana, o secondo altri nella bellissima spelonca, dalla quale esce il Pecina ; ma al ritorno... rifece altra strada tralasciando il tesoro... nè vi pose attenzione quando venne di nuovo in Dalmazia. Furono fatte svariate ricerche, (4) Kukuljevic : op. cit., II 86. Smiciklas T. : « Codex dìplomaticus », II, i25-26. (2) Bianchi : « Zara... », II, 361. (3) Lago, I, 178. (4) Brunelli: op. cit., I, 372. Bianchi : « Zara... », II, 361. (6) Sabalich G.: « Huomeni d’armi in Dalmazia», 38 n. a 1. (6) Smiciklas: op. cit., Ili, 267-69. (7) » ibid. 311-12, 316, 317, (”) » ibid. IV, 3-4.