47 Emma (sempre più decisa) - ... Ritornando a casa dirò che mia madre a Treviso sta male e mi chiama... Creerò un telegramma. Lei mi aiuterà a farlo... Giorgi - ... Io? Mai. Ci pensi, Emma, ci pensi, per carità... Tutto questo che Ella dice è enorme... Pensi ad Andrea- Se saprà quello che Ella si propone di fare, e se lo fa lo saprà, la sua vita di marito e di padre sarà distrutta... Ciò che dall’ attuazione di questo folle progetto può derivare, è terribile... Ci pensi.,. Andrea non Le perdonerà mai... Emma (con esaltata energia) - Andrea è un uomo nobile, superiore... Quando saprà che io non sono stata complice della incompleta confessione fattagli da mia zia, egli perdonerà... Mi disprezzerebbe quando sapesse che, informata finalmente della situazione, io rimasi indifferente al supremo appello di mio figlio... Gualdo (riguardosamente) - Forse il suo atto potrebbe essere anche inutile... Emma (convulsa, ma energica) - ... Ah, vuole dire che potrei forse trovare un cadavere... Ebbene ! io coprirò dei miei baci questo cadavere adorato, io lo coprirò di fiori, io avrò veduto il volto esangue di mio figlio, che non ho conosciuto, che mi hanno rubato, io morrò almeno coi tratti di quel volto impressi nella mia anima,,. (Commovendosi sempre più) ... Se Io troverò cadavere, andrò nell’ umile cimitero da campo, cercherò la sua croce, innanzi alla sua croce consacrerò il mio ineffabile dolore... Da lassù egli vedrà che sua madre ha compiuto il suo dovere... Andiamo Giorgi... Ho fretta... Lei non mi abbandonerà... Giorgi (quasi rassegnato) - ... E’ una follia !... Gualdo (inchinandosi ad Emma) - ... La consapevolezza dì un vincolo, il più sacro, ritenuto spezzato, la trasfigura, signora : io mi inchino a Lei riverentemente e la ammiro... (Emma che ha sempre in mano - nella sinistra - la cartolina del figlio stringe colla destra convulsivamente le mani a Gualdo. Apre la porta del Gabinetto. Stretta di mano con Giorgi. Emma e Giorgi escono accompagnati da Gualdo). TELA ATTO TERZO (La stanza del Io atto) SCENA PRIMA (Caterina e Maria; la prima si dondola su una seggiola di paglia mobile con un libro sulle ginocchia, la seconda è intenta a scrivere sullo scrittoio). Caterina (a Maria) - Quando avrai finito la lettera per la nonna, io voglio aggiungere anche un paio di righe... avvertimi. Maria - Sono appena alla metà. Tu sai che alla nonna bisogna scrivere lungamente. Vuole tutte le notizie che non solo riguardano noi, ma gli amici,