41 imprudenza commessa nell’accennare alla Contessa Boldù) - Ma allora, io temo di finire col trovarmi innanzi alla possibilità del più fantastico romanzo, realmente vissuto. Emma - Dica per carità... Parli... Giorgi - Parla liberamente (Emma ricade sulla poltrona convulsamente, in preda alla più viva ansia) come Le parlo io, francamente, ma, come è troppo naturale, col massimo riserbo... (continuando affrettatamente) : Una leggerezza di gioventù, anteriore al suo matrimonio, ha reso la con-tessina Boldù (accenna ad Emma) madre di un bambino cbe sua zia le fece credere morto e fece invece portare al Brefotrofio. Dopo sposata al prof. Collalto, la zia le confessò, in seguito alle sue vive insistenze, tormentata dall’ idea che le avessero nascosto la verità, che il bambino, portato a suo tempo al Brefotrofio, non era morto, che all’ avvenire dello stesso era stato provveduto a mezzo di persona di piena fiducia appartenente all’Amministrazione di questo Brefotrofio. La situazione della Signora Collalto, divenuta madre di due giovinette, l’ignoranza del marito sulla precedente nascita del bambino, non le hanno permesso di fare delle ricerche e dovette soffocare il suo segreto, il suo amore materno... Emma (alzandosi ed interrompendosi, in preda ad una agitazione sempre più crescente) - Ma ora io non ne posso più. La lettura di quella lettera ha sconvolto tutto il mio essere. Io mi sento l’anima, la mente, tutta me stessa, nel più fiero tumulto... Il mio istinto materno mi dice che il giovane mutilato, che muore in un ospedaletto di guerra, è mio figlio ; è mio figlio che mi invoca, che vuole finalmente una mia carezza, la prima, disgraziatamente, e l’ultima... Come mai io non mi sento rosa dagli artigli del rimorso ? Io mi sento soffocare e morire... Sento che il mio istinto di madre non mentisce... Per carità, direttore, mi dica, mi aiuti, io sono pronta a tutto. (Emma si getta in ginocchio innanzi a Gualdo). Giorgi (commosso) - La supplico, si calmi... (e l’aiuta, assieme a Gualdo, ad alzarsi, forzandola poi a sedere). Gualdo - Si calmi, signora (egli è pure commosso) ... il suo istinto materno ha colto nel segno... Il soldato morente è suo figlio... Emma (scoppiando in un pianto prima convulso, poi progressivamente calmo ed abbondante, che diminuisce man mano che Gualdo parla) - Dio mio ! Dio mio 1 Giorgi - Si calmi, cara Emma : pensi che da quest’ora può dipendere tutta la pace e l’avvenire della sua famiglia. Gualdo - Si calmi, signora, e mi ascolti... Quando, poco fa, io ho inteso pronunciare dal signor avvocato il nome della Contessa Boldù ed ho udito la conferma da Lei di essere nata Boldù e di essere sua nipote, l’impressione che ebbi è stata grande... Come ho tosto intuito, mi sono trovato in presenza della più tragica realtà, ed improvvisamente in contatto dei personaggi del dramma che, indirettamente seppur vagamente, cono-