4 antitetici, ma complementari, di analisi e di sintesi, renderebbero d’ora in avanti sempre più ardua e faticosa la ricerca scientifica. Tale difficoltà e tale fatica non potranno essere efficaciemente combattute che mediante la collaborazione (Dichiarazione IV). L’attitudine associativa, intesa come bisogno naturale dell’ uomo o come tendenza di questi ad avvalersi di altri uomini per dominare le forze della natura, portando a quella necessaria collaborazione che abbiamo identificata anche nei modi e nelle forme della indagine scientifica, richiede, come mezzo per concretarsi ed esprimersi, la organizzazione. Che lo spirito associativo si concili con quello apparentemente contradditorio di iniziativa individuale, in relazione ai diversi campi di attività umana, è concetto che un tempo avrebbe richiesta ampia indagine, mentre oggi è, oltre che generalmente avvertito, abbondantemente dimostrato. Nel terreno religioso come in quello politico ed economico lo spirito di associazione ha condotto ad organizzazioni imponenti, e non vi è ormai alcuno che non veda ingigantite le possibilità di queste organizzazioni rispetto alle isolate possibilità individuali. L’associazione ha creato lo Stato, ha allestito i grandi mezzi per il soddisfacimento dei bisogni comuni, ha costruito i poderosi strumenti della produzione e del lavoro. Tuttavia fino a che i mezzi si chiamano p. es. capitali, e le finalità guadagno o speculazione, nessuno contesta l’idoneità ed i vantaggi offerti dalle singole organizzazioni ; mentre non sempre si è disposti a considerare nello stesso modo le accennate attitudini proprie della scienza a vivere e operare, con maggiore vantaggio, secondo i principi comuni di associazione e di organizzazione. Tali principi associativi — sul terreno scientifico — si presentarono e si atteggiarono diversamente a seconda dei diversi momenti storici, in modo spesso indiretto e inavvertito dai singoli ricercatori, ma si ritrovano comunque presenti in ogni risultato scientifico concreto che rivesta determinate proporzioni. Fino a questo punto però non sarebbe possibile parlare di organizzazione ; la organizzazione, infatti, deve necessariamente essere predisposta, ed operare quindi a priori. La collaborazione fortuita — quella cioè che si determina insensibilmente — accentra le caratteristiche del lavoro associato esclusivamente nei risultati mentre i vari procedimenti del lavoro stesso restano discosti e perfino contradditori. Il principio inverso, quello della collaborazione volontaria, va facendosi faticosamente strada tra il radicato attrito di consuetudini, ambizioni e pregiudizi. La vis associativa, che determina la collaborazione in ogni campo, presenta — nel terreno scientifico — i primi accenni di organizzazione fino dalle epoche delle Scuole filosofiche, per arrivare ai moderni istituti scientifici, agli attuali laboratori, alle tradizionali accademie ecc. ove esiste una vera e propria organizzazione : la quale però — come attualmente è praticata — non domina le sorti del progresso scientifico se non, partitamente, in quei settori altrettanto limitati quanto sono quelli nei quali operano i ricercatori singoli. La progressiva necessità di collaborazione e perciò di organizzazione scientifica ha seguito, accentuandosi, il cammino della storia della scienza.