42 monio oculare, Giovanni Cattalinich : « Da vari giorni prima del 15 giugno 1797 si udirono fra il popolo di Spalato forti lagnanze contro il Colonnello Territoriale Giorgio Matutinovich .... Consigliato d’ allontanarsi dalla patria, onde evitare l’ira popolare si appigliò al partito d’incontrare il pericolo con le armi alla mano. Munito il suo alloggio, posto in un’ ala del Generalato, dei mezzi di difesa, barricate le finestre e gli usci, rimasto solo con un servo e la famiglia, non essendogli arrivato un drappello de’ suoi più affezionati che doveva essere introdotto nel quartiere dall'Aram-bassà di Castel Sussuraz Marussich, intrepido attese di essere attaccato. La mattina di buon’ora del giorno suddetto torme di uomini armati dai quattro Borghi della Città si affollarono d’intorno all’abitazione del Conte e Rappresentante Veneto Nicolò Barrozzi, chiedendo ad alte grida armi e munizioni per attaccare il Colonnello nella fortificata sua abitazione, che per essere isolata dalle altre case era atta alla difesa. Fece ogni sforzo il Conte Veneto per distoglierli dalle vie di fatto, e resasi inutile qualsiasi persuasione, fu forza di consegnare le chiavi della munizione, dove provvedutosi il popolo di fucili, polvere, palle, e di un cannone attaccò la dimora del Colonnello, il quale, aiutato dalla consorte che caricava i fucili e dal domestico, non cessava dalle finestre di sostenere un fuoco vivissimo contro il popolo, che da più parti dirigeva la fucilata contro la casa investita. Un colpo di fucile stese morto al suolo un Borghigiano di Lugaz, ed il popolo alla sua vista accesosi di nuovo sdegno scalò le non alte muraglie dell’ abitazione, ed aperti dei varchi nel tetto penetrò furibondo negli appartamenti. Stava il Colonnello con squadrone nudo alle mani all’ uscio di una camera, e nell’atto di vibrare il primo colpo contro quelli che s’ appressavano, avendo urtato coll’ arma al piano superiore, venne tosto da più parti investito e da quantità di colpi di coltello steso morto al suolo. Venne uccisa e fatta a pezzi la fedele compagna, ed il bravo domestico. La testa del Colonnello recisa dal busto venne sopra una picca portata in mostra per la città, ivi conficcata sulla cima dello stendardo, che allora esisteva in mezzo alla piazza detta dei Signori, dove nei giorni di solennità veniva inalberato il vessillo della Repubblica... All’ annunzio del disgraziato avvenimento successo in Spalato, l’Aram-bassà di Castel Sussuraz Marussich attaccatissimo all’ assassinato Colonnello si era dato alla fuga, inseguito dai suoi Convillici, nè altro scampo rimanendogli si rifugiò nella chiesa parrocchiale di Castelvecchio, e postosi sopra l’altar maggiore si lusingava che la santità del luogo salvar lo potesse dalla morte. L’implacabili suoi persecutori raccolti d’intorno il Tempio chiedevano con orribile schiamazzo dagli abitanti di Castelvecchio l’infelice vittima, i quali rassicurati che la chiesa non verrà profanata, dopo qualche resistenza lo abbandonarono alla loro disposizione. Dalla chiesa lo condussero fino ai confini del loro Castello, ivi alla presenza dei patrii