59 l’italiano e siano dei supernazionalisti, la loro forma di mente, il temperamento, il gusto ecc. sono ancora sempre intaccati da quell’ atmosfera ideale di latinità o, diciamo con loro, di « mediterraneità » che ne forma il substrato fisiopsicologico e spirituale... Così dopo più di un millennio di vicissitudini, vediamo ancora operosa la simbiosi slavo-latina di Dalmazia. Iniziatasi nel Medio Evo, affermatasi brillantemente durante il Rinascimento, perpetuatasi con alterne vicende nelle epoche successive, mutata in relazione alle contingenze storiche, essa continua ad avere i suoi riflessi nella letteratura serbo-croata. o. r. Mario Russo : Il diritto storico dell' Italia sul Mediterraneo. Edizione de « Il Mare Nostro », Milano, 1940. , Mario Russo, nato a Zara, vissuto per lunghi anni a Spalato, ora condirettore della battagliera rivista milanese « Il Mare Nostro », è uno di quei dalmati che non si rassegnano all’ inazione. E non essendo questo il momento più opportuno per scrivere sull’Adriatico e sulla Dalmazia, che rappresentano il suo cavallo di battaglia, egli è entrato in lizza per difendere i diritti dell’ Italia nel Mediterraneo. Aveva pubblicato nell’ annata corrente del « Mare Nostro » 5 articoli sui più scottanti problemi territoriali e nazionali che formano oggetto del presente sanguinoso conflitto bellico di rivendicazioni nostre contro la rapacità anglo-francese. Ora li ha raccolti in opuscolo, corredati da una conveniente prefazione e diffusi anche fra i non lettori del « Mare Nostro » col titolo appunto di « Il diritto storico del-l’Italia sul Mediterraneo ». I cinque articoli, o medaglioni storicopolitici, hanno questi titoli, « L’isola degli eroi» (la Corsica); « L’isola del sole» (Malta) ; « La culla dei Savoja e la città di Garibaldi» (Nizza e Savoja); « La beffa di Tunisi » (la Tunisia) ; « Un canale e un porto « (Suez e Gibuti). In ognuno di questi studi il Russo rievoca la storia e tratteggia, col suo stile vivo e colorito, le circostanze peculiari dei cinque capisaldi della prossima potenza mediterranea dell’Italia, potenza che sarà, fatalmente, marinara. E nella nuova prefazione il Russo sintetizza le speranze di tutti con un inno di riconoscenza al Grande Navarca : « Guidato dalla nostra Stella al potere, Mussolini che, come è noto, trovava una eredità di rinunce e di sfacelo, mentre la grandezza d’Italia gli urgeva il cuore e il pensiero, prima di ogni cosa mirò al mare, agli strumenti che lo garantissero alla Nazione ». « Non occorre aggiungere più nulla a questa storia che si conclude trionfalmente per noi. Ma aggiungere — questa sì — una parola di benedizione, che ci urge il cuore gonfio di gratitudine e di orgoglio, all’Uomo che ci concede di vivere queste ore di rivendicazione e di giustizia, di pienezza e di gloria ». o. r. Gregorio da Nona è stato un fautore del glagolismo ? Non occorre rievocare alla memoria dei nostri lettori la figura del modesto vescovo che una insana propaganda nazionalista ha trasformato in un terrificante eroe. Interesserà piuttosto sapere come la reazione contro questa falsificazione storica sia già in marcia fra i Croati stessi. Il D.r Ivo Guberina docente universitario, attivo indagatore della storia e della lingua del suo popolo, ha pubblicato nella Rivista « Hrvatska Smotra » di Zagabria del settembre 1940 un articolo così intitolato : Je li Grgur Ninski bio glagoljas. Colla conoscenza delle pubblicazioni in argomento di M. Perojevic, M. Barada, F. Sisic, D.r Ritig, Lj. Karaman, il Guberina entra in una polemica, che noi non seguiremo in tutti i suoi particolari, ma della quale traduciamo i punti più salienti e le conclusioni. ♦ Nella storiografia croata si sono ra-