43 forse, ma è spesso così : noi amiamo più chi ci ha dato, nella cecità di una sua passione, dolore di chi ci ha beneficato. Perciò, forse, io amo ancora tanto. Fui punita, sì, senza aver commesso alcuna colpa ; ma il destino fu crudele, non tuo padre. Tuo padre non vide se non i fili dei casi nei quali, per una crudele ironia del Destino, fui impigliata. Tutto pareva essere contro di me. Pareva che io avessi commessa la colpa. Io non mi potei scolpare. Forse non seppi. Non so. Ma spesso 1’ innocente non può dimostrare la propria innocenza. Tuo padre mi amava, ma fu come è sempre stato: rigido e giusto con gli altri come è con sè. Oh, anch’ egli patì, certo ; ma vinse la sua commozióne, la nascose, forse la soffocò. Dimenticò 1’ amore per la giustizia : per quella che credeva giustizia. Fece male ? Non so, Giulio. Forse fu troppo severo. Anche se ci fosse stata colpa, sarebbe stato troppo severo. Fece male ? Forse. Ma tutto bisogna perdonargli. Egli fu ingiusto : ma credette di essere giusto anche contro di sè, e patì molto. Io tacqui. Perciò, forse tacqui. Sopportai tutto senza lagnarmi. Sopportai il castigo ed il disonore, io che nulla avevo fatto contro 1' onore. Fui umile nel sacrificio come pochi sono nella colpa. Patii, ma perdonai. Piansi, ma amai e ancora amo. GIULIO Mamma I Mamma ! DONNA MARIA Così, Giulio, così. Anni e anni piansi disperatamente. Fui sola. Mi sentii sola nel mondo. Dieci anni : un’ eternità. Vivevo solo per te. Quando fosti disperato, credetti di morire. Ma guaristi, e io sorrisi la prima volta nel mio dolore. Mi parve di averti dato la vita una seconda volta. Poi venne il tuo perdono, Giulio I Fu bello e generoso, e mi mostrò come eri e quanto valevi. Non era un fiore di pietà offerto a una colpevole, come tu credevi. Ma che importa? Era un fiore di consolazione dato a una innocente che pativa tanto. Allora ri-nacqne in me la speranza. Cominciai ad aspettarti. Ma non venivi, non venivi. Soffrii, ma ti ammirai. Volesti combattere, vincere, rifarti la vita. Uscito dalla casa paterna, non avresti battuto alla mia porta se non dopo avere combattuto e vinto. Volesti essere solo. Orgoglio? Non so, Giulio. Ma mi piacesti così. Ti benedissi così. Ti benedissi e ti benedico. Io era innocente. Ma che importa ? Tu offristi il tuo dono con animo generoso. Nulla può menomare questa bellezza in te, Giulio. Perdonare all’ innocente, che crediamo colpevole, è come offrire 1 elemosina a chi non ne ha bisogno, ma crediamo povero. La bellezza dell atto rimane, poiché 1’ essenza dell’ atto è creata dalla nostra anima, dentro, non fuori, da alcuno. GIULIO Mamma I DONNA MARIA Non : non più, bambino. Ora basta. Ora sai che muoio pura ; che sono vissuta pura, sempre . . ,