31 Altri errori e colpe, più gravi delle notate da Lei, dovrei io confessarle; io che, sebben giudicato un po’ querulo di mia natura, so discernere quanto da Lei ci corra ad altri miei giudici i quali io non degnai di risposta; nè degnai muovere querela di detti e di fatti crudeli alla mia desolata vecchiezza. E s’ Ella trovava e poteva leggere tutto quello eh’ io scrissi e innanzi e dopo il 1859, (non ho visto che il meno e di mole e di qualità), usava forse anco all’ ingegno maggiore o indulgenza o commiserazione. Dell’ aver io, stampando una lettera a Lei diretta, omessone qualchecosa, non rammento le ragioni, nè ho tempo a rileggermi. Certo non maligne nè abiette ragioni, in genere, di tali omissioni, è il tralasciare eh’ io fo le parole che concernono la persona singola, e non contengono osservazioni che possa applicare a sè talun’ altro di coloro che leggono. Posso di questo vantarmi, eh’ io non ho avvertitamente mai nè scuorati i giovani nè piaggiati. E in prova di sincerità e insieme dell’ attenzione con cui, accorato e occupato, lessi lo scritto di Lei, noterò che nel passo di Giovenale è corso un errore di stampa, e che invece di versus si ha da leggere facit indignatio versum qualemcumque potest. Spero che indegnazione Ella, Signore, non sentirà in questa lettera. » Più tardi il De Gubernatis si decise a raccogliere in un volume tutti i suoi ricordi biografici. L’articolo su Niccolò Tommaseo è così, in un certo modo, cambiato, per il fatto che il De Gubernatis pubblica la sua lettera del 10 luglio 1872. Infine, quando appare il volume, De Gubernatis lo manda subito in omaggio, desiderando che il Tommaseo rilevasse tutti i suoi sbagli « perchè Lui aveva conosciuto pressa a poco tutte le persone delle quali si parlava ne’ Ricordi, e perchè nessuno meglio di Lui potrebbe dire se avesse detto il vero o se si fosse ingannato ». In fondo, il Tommaseo non rimase affatto contento del suddetto articolo. sfare, contuttocchè della intenzione sia grato. Questa lettera non intende, nonché confutare tutte le proposizioni dell’ articolo, neanco riempire certe omissioni le quali alterano la fedeltà del ritratto, giacché volevasi fare un ritratto : ma concerne soltanto gli accenni che riguardano i terzi o la nazione. E acciocché la risposta non paia o sconoscenza o smania di litigi, fu omesso il nome dello scrittore per volontà dello stesso S. Tommaseo che ci prega di dir queste cose. (N. degli Editori). Era già composta nella stamperia questa lettera e la precedente nota nostra, quando ricevemmo dal S. Tommaseo la seguente; « Il critico a cui rispondo, stampò la mia risposta egli stesso, inserendovi sue parentesi che interrompono il senso, contro quel che è solito in ogni maniera di disputa. E vo’ credere che una di quelle parentesi, la qual pare voglia mettere in dubbio la veracità di cosa affermata da me, non sia che un errore... di stampa ».