45 i dalmati si rivolgessero all’ Austria come all’ unica ancora di salvezza in mezzo a tanta tempesta. Perciò si comprende 1’ accoglienza festosa fatta quasi dappertutto alle truppe austriache attese quali apportatrici dell’ ordine dopo un periodo di tanta agitazione. Occupata dalle armi austriache la provincia dell' Istria veneta e assicuratosi il possesso delle isole del Quarnaro : Arbe, Veglia, Cherso, Lussin e Pago, quattromila uomini di truppa regolare partirono da Trieste per recarsi in Dalmazia, comandate dai due generali maggiori Rukavina e Lu-signan e dal colonnello Casimir. Imbarcato sulla corvetta « Austria » il comandante in capo Mattia barone de Rukavina il 5 luglio giunse a Zara, accolto da acclamazioni di gioia di tutto il popolo. Le autorità civili e militari venete, con a capo il Querini, vennero a rendergli omaggio e subito dopo il suo arrivo veniva affisso in città il seguente proclama : (J) « Mattia Barone Rukavina. Signore di Boynograd, Cavaliere dell’insigne Ordine Del merito militare di Maria Teresa, Generale di Battaglia al Servigio di S. Maestà 1. R. Apostolica, e Comandante un Corpo d’Armata di Sua Maestà Cesarea. Non potendo Sua Maestà Imperiale Reale Apostolica dispensarsi dal prendere le più efficaci misure per assicurare nell’attuale disorganizzazione delle Provincie Venete la tranquillità de’ propri sudditi, e desiderando perciò preservar la Dalmazia da tristi effetti di un totale sconvolgimento che ha fatto altrove sì funesti progressi, ha la suddetta Maestà Sua ordinato alle truppe di avanzare in questa Provincia, sì per mantenervi il buon ordine, come per conservarvi i propri antichi diritti incontestabili. Gli abitanti della Dalmazia che, per l’ingresso delle Truppe Regie Imperiali, vengono ad essere garantiti nella loro quiete interna, sapranno apprezzare certamente le viste benefiche di Sua Maestà, e corrispondere ad Essa con una condotta docile e riconoscente, mediante la quale tutti e ciascheduno otterranno per parte delle Truppe suddette le più efficaci e più special protezione nell’ uso inviolato di tutti i loro possessi, diritti ed immunità. Quindi è che noi speriamo vivamente, e che non vi sarà alcuno così poco istruito nei propri doveri, e sì poco illuminato ne’ propri veri interessi, che voglia con una condotta meno analoga a tali principi esporsi ai castighi, che irremissibilmente e sul fatto incorrerebbe chiunque mancasse in qualunque siasi modo alla dovuta subordinazione, e che invitiamo in nome di Sua Maestà, Imperiale Reale Apostolica, nella maniera •a più efficace e colla maggior fiducia, tutti ^Giudici, Magistrati, Capi di (l) R. Archivio di Stato, Zara. Raccolta di editti e proclami corsi nel Regno della Dalmazia, dopo l’ingresso delle armi gloriose di S. M. Francesco II.