60 dicati molti concetti che stanno in opposizione diretta coi fatti reali del passato, come sono stati conservati dalle fonti degne di fede. Uno sarebbe quello che il glagolito, la liturgia slava, il vescovato nazionale croato di Nona siano stati problemi capitali dello Stato croato all’epoca della dinastia nazionale. Questa quisqui-glia è stata sollevata la prima volta da Farlati... La storia oggettiva insegna che la chiesa nazionale croata con la liturgia slava non è mai esistita... 11 glagolismo, fu una « quantité négiigeabie », di cui si tenne conto solamente per impedirgli di diffondersi. Il popolo croato, appena raggiunto l’Adriatico, si schierò dalla parte dell’ occidente e delle sue tendenze culturali... E quando Fozio incominciò a creare una chiesa nazionale bizantina, indipendente da Roma, il popolo croato istituì, col concorso del Papa, il nuovo vescovato di Nona per sottrarsi alla giurisdizione delle città dalmate, che non volevano spezzare del tutto i loro rapporti con Bisanzio. Allora fu installato a Nona un vescovo «per i paesi Croati » e non già un vescovo croato, che avesse avuto sotto di sè una chiesa croata, organizzata nella forma di un’ istituzione giuridica. Questo vescovo si servì soltanto della lingua latina... » « 11 conflitto nel Concilio di Spalato nacque unicamente a causa della priorità, fra Spalato e Nona... Per questo tutti i documenti trovati a Nona o riferentisi a questa diocesi sono latini, persino i rescritti del sovrano, redatti in questa citlà. A Nona non v’ è traccia di glagolismo e per ciò appare ridicolo di voler presentare il Vescovo Gregorio e la sua diocesi come fossero stati un bastione croato contro la superiorità dei latini... « Nel peristilio di Spalato s’ erge la statua enorme di Gregorio di Nona. Il posto in cui è stata collocata e l’atteggiamento sono una colossale falsificazione della storia croata. Quando è stato commesso questo errore, la stampa croata mise in rilievo che Gregorio di Nona, in quel posto, ricordava ai Croati la lotta decisiva, svoltasi fra lo spirito nazionale croato e la supremazia della latinità, pe- netrata dall'altra sponda adriatica. Gregorio sarebbe stato il corifeo di questa lotta. Invece, nella cattedrale di Spalato si lottò per decidere se i Croati avrebbero preferito l’occidente e la sua civiltà piuttosto che 1’ oriente col suo bizantinismo. E il pioniere di questa lotta in favore dell’ occidente e contro il bizantinismo fu proprio Gregorio, vescovo di Nona... « I Croati non devono dimenticare che la falsificazione, impersonificata dallo scultore Mestrovié nel suo Gregorio di Nona, è stata compiuta all’ epoca in cui 1’ idea ortodossa panserba si era servita di tutto l’apparato governativo per far sì che i Croati dimenticassero il loro passato... Per un secolo intero l’anima nazionale croata è stata avvelenata coi bacilli dello SlaviSmo e dello jugoslavismo. La falsificazione di Gregorio di Nona nel peristilio di Spalato avrebba voluto coronare quest" o-pera... ». o. r. Alexandru Marcu : In Dalmatia, Scrisul romanesc, Crajova - 1939. L’ A., lettore di italiano all’ Università di Bucarest, dotato quindi di una buona preparazione storica e letteraria, raccoglie in questo volume le sue impressioni di un viaggio fatto di recente in Dalmazia, passando per Belgrado e Sarajevo. — Il libro, arricchito da 126 fotografie, in buona parte originali, e arrotondato con frequenti stralci da guide turistiche jugoslave, potrebbe servire ottimamente da « guida » per altri viaggiatori romeni. Il Marcu è un osservatore, diplomaticamente corretto. Descrive la Dalmazia quale gli è apparsa oggi sotto la vernice jugoslava; ma, latino di razza e di sentimento, addita sempre le tracce italiche del suo passato storico. Per ciò in tutti i nomi di località è indicata la forma italiana e spesso anche latina. Ai nostri lettori interesserà conoscere i giudizi personali dell’ A. Ecco i principali ; A Budua il viaggiatore può rendersi conto di quello che erano gli empori di