al rio ed al ponte del Vin (Danieli), come si può vedere nella Pianta del 1556 di Paolo Forlani (1). Poche o nessuna novità nel secolo successivo, all’ infuori dei consueti scavi al Canale, restauri alla fondamenta (1601 e 1607), e costruzione di una gradinata con risalto, per comodo delle monache del Sepolcro. Si inalza una statua della Fortuna in Piazzetta, si amplia il rio del-T Arsenale (1686) detto anche della Madonna da una chiesetta demolita nel 1809 per un nuovo ampliamento, e si rinnova, in memoria delle imprese peloponnesiache, l’ingresso dell’ Arsenale costruito nel 1460 e dopo il 1571 trasformato in monumento della gloria di Lepanto. Nel Settecento ancora nuovi scavi dinanzi alla Piazzetta e dalla Riva degli Schiavoni (ormai si chiama così fino alla Ca’ di Dio) ai Forni (1702, 1704, 1714, 1732). Ed un nuovo disastro simile a quello di S. Biagio nel sec. XVI. L’ otto dicembre 1720, il ponte delle Catene sul Rio della Tana (così finì per chiamarsi il solo ponte della Veneta Marina), essendo di domenica e recandosi molta gente per il Perdono a Castello, precipitava con la morte di quattro persone ; e nel 1775, giorno di S. Giuseppe, altro precipizio, che fortunatamente per il pronto accorrere di aiuti non riuscì mortale ad alcuno. I ponti di legno, specialmente quelli a catene, naturalmente erano pericolosi, e di ponti di legno in questo secolo, Venezia ne contava ancora 111 su 448, come risulta da una pianta iconografica del tempo (2). Oltre agli scavi ed a questi incidenti del transito, due nuove note di linea e di colore, la ricostruzione della chiesa della Pietà, opera di Giorgio Massari (1745) solo recentemente compiuta, e di quella di S. Biagio, opera di Filippo Rossi, con i quali edifici improntati al novissimo stile, la nostra (1) Anche questa carta trovasi pubblicata nella Monografia sopracitata. Sanudo, Crona-chetta p. 149; Rompiasio, op. cit., p. 180 ; Nissati Gius. (Tassini Giuseppe, vedi per ciò Nani Mocenigo Fil., Della Letteratura veneziana del sec. XIX, Venezia, Ferrari, 1915, p. 141) Aneddoti storici Veneziani, Venezia, Società Comp., 1897, p. 21 ; Lorenzetti, op. cit. Per i ponti vedasi la pianta del Coronelli, tav. IV. (2) Rompiasio, op. cit. pp. 169 e 170 ; Tassini, Curiosità ecc., pp. 478 e 759 ; Veludo, op. cit. ; Lorenzetti, op. cit. La pianta iconografica di Venezia era, al tempo del Cecchetti, nella Sala diplomatica Regina Margherita, oggi è nell’ aula di Paleografia del nostro Archivio di Stato. A proposito dell’oratorio della Madonna dell’ Arsenale il Quadri (op. cit. p. 65) dice che essa sorgeva all’ estremità della Fondamenta dell’ Arsenale, presso il Ponte del Paradiso, e che fu demolita nel 1809 per ampliare quel sito. — 16 —