« Qui sulla bocca del porto presso alle sponde marmoree (1) e ferme sulle « ancore avevano svernato alcune navi, che si agguagliavano per mole al « vasto palazzo da questa libera e liberale città concedutomi ad uso, e « sorpassavano di non poco colle cime delle antenne 1’ altezza delle due « torri angolari, che lo fiancheggiano. Ebbene : la maggiore in questo mo-« mento, mentre coperte dalle nubi sono tutte le stelle, squassate dal vento « treman le mura e mugghia di sotto pauroso il mare, sciolse dal lido e « si pose in viaggio. « Se tu la vedessi, diresti non esser quella una nave, ma una mon-« tagna natante sul mare, sebbene, gravata d’immenso carico, gran parte « del suo corpo essa nasconda tra i flutti. Deve il suo corpo ella spingere « fino al Don, oltre il quale navigando nel nostro mare non si procede : ma « di quelli che porta seco molti (era recente l’impresa del Polo), giunti « che colà sieno, proseguiranno il viaggio, nè fermeranno prima che supe-« rato il Gange ed il Caucaso, agl’indi, agli ultimi Seri ed all’Oceano orien-« tale non sieno pervenuti ». Nella seconda del 7 settembre dello stesso anno al Bocaccio, gli rappresenta la possibilità, anzi la facilità di un viaggio a Capo d’Istria, Trieste e alle fonti del Timavo, nè più nè meno di quanto possa essere oggi. Nella terza del 10 agosto 1364 a Pietro da Bologna, racconta il pittoresco, drammatico arrivo della galera di Pietro Soranzo, con la notizia della vittoria sui ribelli cretesi. « Era forse 1’ ora sesta (circa mezzogiorno) del giorno 4 giugno di « quest’ anno 1364, ed io mi stava alla finestra guardando sull’ ampio mare « che mi si stende d'innanzi : ed era meco ... 1’ arcivescovo di Patrasso « (Bartolomeo Papazzurri). Quand’ ecco all’ improvviso una di quelle lunghe « navi che chiaman galea, coronata di verdi rami si avvicina, e facendo « forza di remi entra nel porto. A quella vista inattesa troncammo a mezzo « il nostro discorso, e ci sentimmo nascere in cuore certa speranza che « quella nave venisse di lieto evento annunziatrice ; tanto a gonfie vele « avanzandosi, a noi faceva visibili i lieti aspetti dei marinai, ed una mano « di giovani che coronati di verdi fronde, con volto ridente, agitando sul « loro capo le bandiere, salutavano dalla prora la patria vittoriosa ed ignara « del suo trionfo. E già, dato il segno dalla torre più alta (la torre di (i) Come abbiamo visto, nel 1324 la Riva era stata selciata, generalmente però il piano delle pochissime fondamenta era di mattoni con margini in pietra viva, e qui non doveva essere diverso, ma i poeti, si sa, sono portati facilmente all’ amplificazione. — 9 —