di piedi 9 1I2 (l). La fronte verso canale a strati di corsaroli in pietra « delle migliori cave dell’ Istria » alti un piede, lavorati in fronte rozzamente come quelli del castello di S. Andrea, lunghi piedi 4 i pezzi, con catene lunghe piedi 2 1/2 a coda di rondine, una ogni due pezzi. L’interno murato con pietre trevisane o padovane ben cotte e di buona qualità. La calcina di scaglia d’Istria e la sabbia dai Montoni del Lido dei Tre Porti, perchè il cemento o malta riuscisse perfetta. Gli smaltitoi (gatoli) e cloache operativi sarebbero stati, conseguentemente, prolungati, con volto, fino al Canale. Finalmente, compiuta tutta o la maggior parte del muramento frontale e delle testate, rassodati i fanghi (il fango delle palafitte disfatte vi doveva esser impiegato per primo nell’ imbonimento) e i rovinazzi ; distesovi sopra uno strato di sabbia nel vano fra il nuovo muramento e la fondamenta vecchia, si sarebbe eseguito il selciato dapertutto sull’ area fra le case ed il bordo con pendio e senza risparmio di materiale nuovo, lasciando intatto il selciato vecchio a comodo del pubblico transito. Questo selciato nuovo doveva essere di lastre di pietra viva, larghe piedi 2 J/2 grosse oncie 9 e i pezzi lunghi non meno di piedi 4 e « battuti « con martellina a denti » ; sulla testata in rio di Palazzo dovevasi costruire una riva di otto gradini, come le nuove rive di S. Clemente, e cioè a due gradini di un solo pezzo ; rifarsi le tre rive di S. Zaccaria, Pietà, Sepolcro con divieto ai privati di permettersi tale comodità senza concessione del Magistrato. I tre ponti sui Rii degli Schiavoni (Vin o Danieli) Greci (Pietà) e Pietà (Sepolcro) si sarebbero fabbricati di nuovo, « alla metà circa della nuova fondamenta ». La luce dell’ arco degli Schiavoni avrebbe avuto piedi 17: 10 circa, quelli della Madonna (Pietà) e della Pietà (Sepolcro) 24 circa. La larghezza di ciascuno doveva essere sotto 1’ arco di piedi 18 e oncie 9, 1’ altezza della luce conforme a quello della Paglia, all’ incirca (i) Tanto il Gallicioli quanto il Quadri ne davano breve notizia così. « Si fece, scrive il Gallicioli, prima un battuto di pali largo piedi 6, sopra cui si pose un zatterone cioè due man di scorzi dì Larice posti per lungo e per tresso, piantato in modo che riesca 7 piedi sotto Comune. Poi sopra vi si fece il muramento, sicché l’intiera altezza della muraglia è piedi 9 e mezzo circa». (Gallicioli, op. cit., to. I, p. 15°)- « I vari tronchi sono eretti su pali conficcati alla profondità di circa 6 piedi nel paludoso letto della Laguna, sopra i quali si distesero due strati di grosse tavole dì larice, incrocicchiati fra loro. Sopra questa impalcatura, si gettò un forte battuto di terra, con che fu eretta un’ arginatura di circa 9 piedi e mezzo di altezza, alla quale si sovrappose il lastricato ». (Quadri, op. cit., p. 115). — 33 —