arcistufo non faceva che protestare. E quale ingombro ne derivasse per il transito dei cittadini e per il corso stesso delle acque (1). * * * Era naturale che lungo questa Riva, più che altrove si rinnovasse presto la «marezzana», quell’arenaio, che è una formazione naturale di depositi lungo le rive, con enorme danno anche per gli ormeggi. Infatti il decreto di scavo, fra il Ponte degli Schiavoni (Vin) e quello della Pietà, conteneva questa motivazione, dare possibilità di approdo ai navigli. E poiché nell’inverno 1778-79 una straordinaria siccità rivelava il riprodursi di questo fenomeno in misura preoccupante, si veniva, come ora vedremo, nella determinazione dell’ ampliamento, facendone di un’ opera di difesa un’ opera di bellezza (2). Dinanzi alla visione di quell’ interrimento, che minacciava di inutilizzare tutta la grande arteria di navigazione da S. Chiara a S. Antonio (attuali Giardini), il Magistrato alle Acque commetteva, sollecito, all’ ingegnere Tommaso Scalfarotto di eseguire gli scandagli necessari, ch’egli praticò in direzione perpendicolare alla riva, alla distanza di un solo passo, riferendone poi subito il 22 aprile 1779. Ma il grandioso lavoro dei Murazzi ancora in corso (vi si lavorò intorno fino al 1782) ; le nuove disastrose inondazioni del Brenta nel Padovano, allora più che mai oggetto di studio da parte di uno stuolo di tecnici valorosi, il Lorgna, 1’ Artico, il Frisio, lo Ximenes ecc., e quelle dei fiumi-celli Meolo e Vallio nel basso Trevigiano, rigurgitanti sulle fertili campagne dopo la diversione del Sile in Piave (1683), rendevano perplessi (3). Senonchè « nuovi clamori degli abitanti » il buon senso stesso dei magistrati responsabili e la relazione generale sulla Laguna, presentata dal savio esecutore alle Acque N. H. Girolamo Savorgnan, riportavano il grave argomento alla ribalta definitivamente. Di uno scavo generale i Magistrati alle Acque (Pietro Zusto, Diodato Bembo, Girolamo Diedo, savi ; Girolamo Savorgnan, Bortolo Donà, Bac- (1) Arch. Sta. Ven., Savi Acque, Busta 527. (2) Tutta la narrazione dell’ampliamento è basata sui documenti dei Savi alle Acque Buste 154 e 527, riguardanti esclusivamente tale argomento. (3) Vacani Cam., Della Laguna di Venezia e dei fiumi, Firenze, Tip. Ingegneri, 1867, p. 107 e seg. ; Pavanello G., Aitino e l'Agro Altinate orientale, Treviso, Turazza, 1900, p. 244 e seg. — 20 —