« uccelli, piante e semenze (sementi) per i giardini della Città. Nel 1838 « si distrussero collo schiantarsi degli alberi » (1). Per mantener libero il pubblico passaggio, nel 1809, si applicavano « alcune Astoline di vivo lunghe tre piedi, ad ogni 15 piedi di distanza », con cui si stabiliva « una linea di demarcazione ai Posteggianti » e lascia-vasi libero al transito « uno spazio di oltre 40 piedi » ; astoline, che nel 1827 venivano raddrizzate dal ponte del Sepolcro a quello dell’Arsenale. Sior Tonin Bonagrazia, in carne ed ossa, ne faceva il suo regno ; il proprietario del Caffè orientale, il napoletano Brigiacco, si proponeva di dotarla di un altro Pedrocchi, il Donadoni dava nuova vita al Londra lasciandogli il suo nome. Questi caffè e gli altri, l’Omnibus, le Nazioni che accoglieva di preferenza i mercanti di Vino, la Veneta Marina, ritrovo degli ufficiali di Marina, onde il suo nome, cui porgevano la mano, quasi invitando, l’Altanella e la Montagnola dei Giardini Pubblici, mettevano la nota della vita nuova, facendo di questa Riva un luogo di impareggiabile dolcezza agli occhi ed al cuore, perchè da essa si possono contemplare in una pace, che non ha 1’ eguale, meravigliosi tramonti, in un meraviglioso scenario di campanili e di cupole, d’ acqua e di cielo, con gli Euganei nel fondo. Perciò il Platen nonostante il triste languore del traffico, la chiamava bella : « die schòne Riva der Schiavonen » ; la Sand, De Musset, Dichens vi sostarono a lungo nel palazzo dei Dandolo, tramutato dal Dal Niel (Danieli) in albergo (1822) ; Francesco Wlten nel « Gondoliere » del 8 gennaio 1848 la proclamava « bella, interessante ed originale » (2). Nell’ Ottocento, mano mano che i vecchi edifizi esigevano 1’ opera di (1) Quadri A., La Piazza di S. Marco con XVI tavole in rame, Venezia, tip. del Commercio, 1831. Di tali orti ce n’ eranno parecchi sparsi per la Città. « All’ultimo, scrive lo stesso « anonimo, si appiccò incendio di notte. Stava in campo ai Frari ». (2) Winzer A., Venedig ini fahre 1844, Pest, Hecenast, 1845. Platen Aug., Gedichte, Stuttgart, Gotha, 1848 p. 222 ; Zardo A., Augusto Platen a Venezia in N. Antologia, voi. LIX, s. Ili, p. 324; Pilot A., La Riva degli Schiavoni all’ alba del 1848 in Rivista mensile della Città di Venezia, febbraio 1925; Idem, La bottega di caffè già citata ; Nissati, op. cit., p. 194. Alcune buone notizie, che invano cercheresti in questi lavori, si trovano nella Guida del Querini. « Il Brigiacco con due bigliardi primeggia per i suoi gelati ad uso di Napoli, frequentato principalmente da negozianti e capitani di mare pure greci... Donadoni, con Bigliardo, sulla Riva degli Schiavoni, vicino al Ponte della Pietà, ove sorgeva 1’ antica Londra, novellamente restaurato, principale convegno degli eleganti nelle ore di passeggio, specialmente nei giorni festivi» (Querini Stampalia Andrea, Nuova Guida annuale di Venezia, Venezia, Cecchini. 1856, p. 47) ; Sunto storico ecc. già citato pp. 408 e 440. — 42 —