Nella notte del 16 ottobre 1521, ad esempio, narra il Sanudo, « fo « grandissimo temporal, adeo ruinò la fondamenta di la Pietà va a Castello « in più luoghi, tanto era il vento grandissimo et uno burchio vendeva vin « a menudo a S. Biasio vene con furia e si ruppe in rio di S. Lorenzo e « tutto il vin e botte si sparse ». Il Sanudo nei suoi Diari, che vanno dal 1496 al 1533, ricorda frequentemente di queste tempeste, non estranee al nostro Cielo come ha dimostrato il Filiasi, e talune di veramente spaventose. Nubifragi, cieli infernali, lampi e fulmini da trasfigurare in guglie di fuoco le cime dei campanili, come in fantasie di tregenda, e da atterrarne qualcuno, come il campanile di S. Marco, su cui nel 1514, perchè ancora in armatura, non si poterono fare le luminarie in onore del vescovo d’Asti, rappresentante di re Francesco I, alloggiato in Ca’ Dandolo, sede dell’ambasciata di Francia (1). E forse, oltre che per un più diffuso e ponderato amore (compaiono ora i primi scritti sulla conservazione della laguna di Marco e di Luigi Cornaro, di Cristoforo Sabbadino), anche per questo frequente diluviare, si attende in gara fra Stato e privati, a costruire fondamente di pietra, (erano pochissime, oltre alla nostra, quelle in pietra) in sostituzione delle deboli palizzate di legno, nei punti più vitali e più esposti alle onde. Nel 1437 ai domenicani di Ss. Giovanni e Paolo s’impongono le fondamente di pietra anziché di legno, sul rio; dal 1519 al 1531 si costruiscono le fondamente delle Zattere ; nel 1536 si aggiustano e completano quelle della Giudecca, si costruiscono quelle di Cannaregio, S. Girolamo, Madonna dell’ Orto ; nel 1546 di S. Antonio da quei monaci ; nel 1571 di S. Cristoforo della Pace ; nel 1578 di S. Alvise e nel 1587 di S. Girolamo di nuovo, a spese di quelle monache ; dal 1590 al 1595 le Fondamente nuove (2). Anzi nel 1557 il Sabbadino proponeva di fasciare addirittura tutta la città di una cintura di pietra. E per indurre alla grande opera i governanti tracciava una pianta, corredandola di calcoli lusinghieri. (1) Sanudo, Diarii ; Filiasi, Memoria delle Procelle, Venezia, Zatta, 1794. (2) Cornaro Marco a cura di G. Pavanello in Antichi scrittori d’idraulica veneta R. Magistrato Acque, Voi. I, Venezia, Ferrari, 1919 ; Sabbadino Cristoforo a cura di Rob. Cessi, idem., voi. II, Venezia, Ferrari, 1930 ; Rompiasio, op. cit., p. 185 e seg. ; Zendrini Bern., Memorie storiche dello stato antico e moderno della Laguna di Venezia, Padova, Seminario, 1811, to. I, pp. 177, 319, 328. — —