ANNO XI - N. 3-4 MARZO-APRILE 1941.XIX ABB. POST. La Porta Orientale RIVISTA DI POLITICA, STUDI SULLA GUERRA, PROBLEMI GIULIANI E DALMATI Direttori: Bruno Coceani - Federico Pagnacco - Ferdinando Pasini „PATRIA AI VENETI TUTTO 1/ADRIATICO“ Viviamo in un’epoca storica nella quale il ritmo degli eventi è più veloce del pensiero. Era fresco ancora l’inchiostro delle firme apposte, il 24 marzo, dai legittimi rappresentanti della Jugoslavia al Patto Tripartito che repentinamente la situazione si capovolgeva, e l’atmosfera di pace tra l’Asse e la Jugoslavia volgeva in burrasca di guerra. Dall’anima torbida di alcuni «comitagi» serbi elevati al grado di generali saliva al loro squinternato cervello un’ondata di follia. La mentalità boriosa e megalomane serba, smessa la maschera di civiltà, si rivelava allo scoperto. Il governo jugoslavo che aveva aderito al Patto veniva rovesciato e il potere veniva assunto, il 27 marzo, da un gruppo di militari serbi contrari alPAsse. Si vede che v’è una nemesi della storia, e che le leggi che la regolano sono più forti del volere umano. Diciamolo sinceramente. Noi a quell’adesione della Jugoslavia dei Karageorgevic al Patto Tripartito ci avevamo creduto poco, e poco essa ci era piaciuta. Solo per un amore alla pace, per non turbare maggiormente la situazione balcanica, per non allargare il conflitto che già insanguinava tanta parte della terra, avevamo accettato con disciplina quell’adesione che pur tarpava le ali a speranze che nei nostri cuori mai erano spente. Ma ecco che a ridarci la luce nell’animo viene il gesto del generale Simovic. Se, a Versaglia, la lacerazione del Patto di Londra, m odio all’Italia, ci toglieva la Dalmazia; ora la Jugoslavia stracciando e rinnegando l’adesione al Tripartito, in odio allTtalia e