COMPITI E FUNZIONI DI TRIESTE NEL NUOVO ORDINE EUROPEO 9 di bonifica in questo settore troppo spesso abbandonato all’arbitrio della più sfrenata e rovinosa concorrenza. La collaborazione italo-germanica può, in questo settore delle compagnie commerciali per i traffici di transito, ridare all Adriatico quella funzione che il binomio Trieste-Fiume già esercitò per il passato con molta efficacia in questo delicato campo di attività. Non sarà inutile ricordare in proposito che oltre 100 fra le maggiori aziende esportatrici industriali del nostro Paese si valevano fino a ieri dell’opera dei commissionari stabiliti nei porti anseatici, per collocare i loro prodotti sui più diversi e più lontani mercati del mondo. Quest’attività potrebbe svolgersi in modo più efficace qualora, con la compartecipazione deH’industria italiana, si desse vita nei nostri empori adriatici a grandi compagnie miste italo-gerina-niche per i traffici di transito e per gli altri commerci di acquisizione e di smaltimento dei prodotti nazionali, del retroterra e d’oltremare. La collaborazione con le sane forze commerciali della Germania, non difficile a nostro avviso ad essere realizzata, costituirebbe un fattore di notevole importanza per il potenziamento dei traffici adriatici e per l’inserimento nei due organismi portuali di Trieste e di Fiume di correnti sempre più vaste di scambi dello spazio economico e di quello vitale della Grande Germania. Istituti bancari specializzati Nel settore degli scambi con l’estero compito degli istituti di credilo dovrà essere quello di spianare la via all’economia italiana verso nuove possibilità di affari. Nell’attuale periodo di economia manovrata, di accordi di compensazione fra i paesi europei e fra questi e quelli degli altri continenti, di intensa partecipazione dello Stato agli sviluppi economici, la collaborazione degli istituti di credito nel campo dei finanziamenti degli scambi interstatali e intercontinentali si presenta indispensabile. L’efficenza delle varie aziende bancarie può costituire un elemento, più importante di quanto generalmente si ritiene, nello sviluppo di un porto. Il gran numero di istituti di credito, nazionali ed esteri, operanti nei grandi empori di Amsterdam e di Rotterdam, è una riprova che i capitali afiluiscono nei centri ove i transiti commerciati possono svilupparsi in pieno. Riteniamo che per un complesso di ragioni i porti alle foci del Reno non potranno riprendere nei traffici di parte dello spazio europeo con le regioni d’oltremare quella