-345 ­ « L'Armata turca ha combattuto con molto ordine il che « fa credere che li di lei equipaggi sieno forniti in gran parte « da persone delle nazioni europee. Li sforzi sono stati prin­(C cipalmente diretti contro li Comandanti, subentrando sem­cc pre nuove Sultane a rinnovar il cimento, con che tutte si « sono andate battendo di mano in mano. Dall'altro canto li (C nostri che agirono tutti con eguale coraggio non avevano « fatto risentire un minor mortalità e danno ai nemici. « Li Signori Ausiliari si portarono con molto vigore. c( Questa Armata sottile vicina sempre al fuoco dei nemici cc accorse con prontezza al sollievo dei legni danneggiati ». Dopo una breve permanenza a Corfù dove la flotta a vela eseguÌ i necessari rifornimenti e riparò le avarie agli alberi ed alle vele, essa stava per ripartire per l'Arcipelago, avendo avuto notizia che la flotta nemica era ancorata nel porto di Corone, quando si seppe che un ordine del Sultano l'aveva richiamata a Costantinopoli e ciò in seguito alle vittorie che il Principe Eugenio aveva ottenuto sull'esercito ottomano a Belgrado. La Consulta decise perciò che venisse effettuata l'occu­pazione di Prevesa, che fu compiuta dall'Armata sottile il 18 ottobre mentre pochi giorni dopo venne occupata anche V0­nitza dove vennero catturate 8 galeotte. Contemporaneamente Sebastiano Mocenigo Provveditore Generale in Dalmazia si spinse fino a Mostar in Erzegovina ed alla Narenta occupando la piazza di Imoschi. La Sublime Porta avanzò allora proposte di pace all'Im­peratore servendosi della mediazione dell'Inghilterra e del­l'Olanda. Carlo VI, pensando che difficilmente le fortunate imprese­del Principe Eugenio avrebbero potuto continuare, entrò fa­cilmente nel concetto di concludere la pace, ma più di tutto lo decise a iniziare le trattative il fatto che gli Spagnoli ave­vano già attaccato la Sardegna e si erano impadroniti di Ca-­gliari violando cosÌ lo statu quo in Italia. La Porta si mostrò favorevole a trattare la pace alla con­ dizione che le fosse resa Belgrado. Ciò nonostante nell'in­ verno 1 717 -18 a Costantinopoli continuarono con grande atti­ vità i preparativi guerreschi.