8 MARIO SEGNAN La delimitazione delle diverse sfere di attività non dovrebbe riuscire difficile, anche perchè i compiti affidati ai diversi soggetti del commercio possono essere identificati e distribuiti con molta chiarezza, eliminando così le interferenze e le ragioni di attrito, sempre dannose, che potrebbero sorgere tra i diversi organismi. Comunque in questo settore dei traffici d’importazione e di esportazione saranno sempre i grandi organismi quelli che avranno una parola da dire. Appunto perciò la creazione di nuove e potenti compagnie commerciali con l’estero deve costituire fin d’ora una delle più sentite finalità dell’emporio triestino e di quello fiumano, anche perchè nell’economia del dopoguerra i diversi problemi interessanti i trasporti, i noli, le assicurazioni, l’uso degli impianti portuali dovranno essere coordinati con criteri unitari al raggiungimento di finalità comuni. I grandi mercati mondiali che l’economia liberale concepiva come centri d’incontro della domanda e dell'offerta delle merci sono oggi in via di dissoluzione. Gli affari di compensazione fra i paesi che non dispongono di divise auree e che attribuiscono ai prodotti scambiati valori diversi da quelli dei mercati mondiali delle rispettive merci segnano il primo passo sulla via dell’emancipazione dalla schiavitù in cui l’economia britannica avrebbe voluto mantenere tutti i paesi del mondo. Lo sviluppo dei grandi spazi economici e i nuovi metodi di collaborazione fra questi spazi non potranno che accelerare questo processo di emancipazione. Del resto il mercato di Londra presentava evidenti i segni della sua incipiente dissoluzione già prima che le potenze dell’Asse rendessero praticamente nulla la sua funzione d’intermediazione. Anche il controllo statale sui prezzi dei principali articoli di esportazione e la politica di sov-venzionamento della mano d’opera che lo stesso governo degli Stati Uniti ritiene opportuno di attuare, sono, assieme alla costituzione di una corporazione commerciale chiamata a curare in modo particolare le relazioni con i paesi produttori di materie prime del Sud America, una riprova della illusoria efficacia che gli stessi americani, che vorrebbero assumere al cento per cento l'eredità inglese, attribuiscono al libero gioco della domanda e dell’offerta. Appunto per queste considerazioni le grandi compagnie commerciali. controllate dallo Stato e alle quali io Stato affida determinati compiti negli scambi, più o meno contingentati, con altri spazi, saranno chiamate a sostituirsi in gran parte nelle funzioni che nell’economia liberale di conio britannico erano affidate ai grandi mercati internazionali e a compiere opera di normalizzazione e