50 FATTI, PERSONE, IDEE Se avessi, p. e. saputo, che torni a Gorizia, avrei avuto un mondo di commissioni e di preghiere per te. Ora, sono nel tuo officio, e sento che sei all’Angelo e di più, a quello che si stima qualcosa più, perchè si dice «d’oro» (5). Bando alle celie. Ti prego formalmente di spiegare all’avvocato Venuti le ragioni, per le quali non fu potuto esser proposto, e insisti, in nome di tutti, presso Favetti, che non ci lasci in asso, e non ci metta in grave impiccio non accettando il posto che gli offriamo di direttore centrale della Lega. A te argomenti, facondia, tutto infatti, non abbisogna raccomandare; men che meno poi che tu ami e per questa volta obbedisca il tuo Attilio Dall’officio tuo, con carta, penna, inchiostro tuo, tutto tuo». 13. Lettera dd. 14 febbraio 1895. Beppe mio carissimo. Eccoti le notizie annunciate su’ nostri vecchi podestà. Le nozze (6) saranno certamente a’ 23 di questo mese; quindi ti prego di provvedere tosto ; ma patti chiari e amicizia lunghissima, anzi tra noi eterna, di qua e di là del sepolcro. La carta voglio, dico voglio, (credi tu che proprio io non possa volere?) pagarla io, per duecento copie (7) : sia buona senza troppo lusso, che diventa lussuria: d’altri tempi! ! Spero di poter passare da te, ma questo freddo mi fa ancora spavento. Ti prego di riverire la tua egregia Signora in mio nome, e tu poi, amami, nè più nè meno che t’ama il tuo Attilio Trieste, 14 febbraio 1895». 14. Biglietto da visita dd. 5 gennaio 1907. «Con riverente ossequio ATTILIO HORTIS ringrazia del carissimo dono (8) e porge i più sentiti auguri Trieste, 5 gennaio 1907» B. GROATTO (1) Lo ringrazia per il dono del volume «Marine Istriane» edito nel 1889. (2) «Alpi Giulie» edito nel 1895. (3) Il primo volume de «L’Istria Nobilissima» edito nel 1905. (4) Il secondo volume de «L’Istria Nobilissima» edito nel 1907. (5) «L’Angelo d’oro», albergo di Gorizia. Scrittori nostri e criteri di certa critica Segnaliamo un’ampia recensione di Mariano Rugo, apparsa su «Il popolo biellese» del 3 ottobre scorso, nella quale sono esaminate le Sorores dolorosae del de Brosenbach ed il Carso del de Tuoni. La recensione veramente non è troppo favorevole ai due poeti triestini, e su ciò non troviamo nulla da ridire. Ma non perchè siamo dello stesso parere del Rugo — chè anzi giudichiamo molto favorevolmente i due scrittori nostri, i quali meriterebbero, secondo il nostro giudizio, di essere conosciuti fuori della nostra regione molto più di quanto non lo siano sinora -—, bensì per il fatto che siamo intimamente convinti che ciascun critico abbia il pieno diritto di giudicare secondo il suo criterio, poco importa se esso sia magari strampalato. Quindi non entriamo in ' discussione sulle parti negative della recensione nè intendiamo segnalarle. Segnaliamo invece una ricerca vana del Rugo che può dimostrarci quali strani criteri vigano ai giorni nostri presso certi critici nel giudicare gli scrittori triestini. «Cerchiamo invano,» dice il Rugo a conclusione del suo articolo, «in questi due libri, una pagina inconfondibilmente „triestina”, triestina nello spirito e non nei titoli, muscolosa e sanguigna, e violenta come un’irruzione della famosa ragazzaglia di città vecchia, sulle spiagge ghiaiose dei bagni popolari...» E continua citando un brano dello Slataper, dopo d’aver specificato che quel qualche cosa di triestino è per lui un qualcosa «in cui pulsi quello slancio di avventura e di insofferenza che precorse, nell’atmosfera arroventata di Trieste irredenta, uno stato d’animo che ora sembra generale». (6) Le nozze di Glori Artelli e Riccardo Pitteri, celebrate il 23 febbraio 1895. (7) Per le nozze del Pitteri, Attilio Hortis pubblicò l'opuscolo: «Per le nozze di Riccardo Pitteri e Clori Artelli» in cui parlò degli antichi podestà di Trieste. (8) Vedi la nota 4.