10 MARIO SEGNAN loro attività intermediaria, alla quale devono gran parte della fortuna sinora goduta. Attività intermediaria che in parte potrebbe essere assunta da Trieste, con la collaborazione delle aziende bancarie germaniche che maggiormente si sono specializzate in questo genere di attività. Non sarà inutile ricordare che la stessa Germania, appena ebbe la possibilità di riprendere i contatti con i diversi mercati d’oltremare, dopo la guerra mondiale, non disdegnò di valersi, prima di riattrezzare il suo commercio bancario, della intermediazione delle case bancarie inglesi, americane e olandesi, per riprendere la sua espansione sui mercati d’oltremare; in seguito, anche nel periodo del più rigoroso controllo dei cambi, la Germania concesse una specie di extraterritorialità valutaria alle case commissionarie che agivano, fra l’altro anche per conto di alcune centinaia di aziende industriali italiane, sui diversi mercati d’oltremare. Senza entrare nei dettagli delle varie forme di finanziamento attuate nei traffici internazionali di importazione e di esportazione, riteniamo necessario insistere sulla opportunità di un maggiore inserimento dei nostri organismi bancari, in intima intesa con gli organi corporativi, con le nostre aziende assicuratrici, con le aziende industriali nazionali e con quello dello spazio economico della Grande Germania, nei servizi interessanti le importazioni e le esportazioni che sì effettueranno via Trieste. Cosa questa che già trenta anni fa l’Austria-Ungheria e la Germania erano riuscite a tradurre in realtà con risultati efficacissimi. Le banche infatti concedevano anticipazioni sui prodotti da importare e su quelli da esportare, si preoccupavano, grazie a una vastissima rete di affiliazioni e di corrispondenze su tutti i mercati d’oltremare, di trovare i mercati di assorbimento alle merci che esse sovvenzionavano, corrispondevano con i fornitori e con gli acquirenti, incassavano e pagavano le fatture: amministravano, in una parola, gli affari dei loro clienti. Le anticipazioni su tratte, le anticipazioni contro documenti, l’acquisto di tratte emesse dalle industrie esportatrici sui loro clienti d’oltremare, i crediti di accettazione, i crediti di negoziazione cambiaria, i crediti di rimborso alle importazioni e alle esportazioni, i rimborsi di banca confermati, i crediti di perfezionamento alle importazioni, l’assicurazione crediti alle esportazioni, operazioni tutte che consentono di ridurre al minimo l’immobilizzazione del credito e che nei grandi mercati continentali fornivano notevole impulso agli scambi con l’oltremare, dovranno divenire dopo la guerra strumenti tipici ed usuali di azione dei due empori adriatici e costituire il corredo normale della nostra politica dei transiti commerciati.