6 MARIO SEGNAN quindi anche per Trieste, come per Fiume e per gli altri porti italiani, il problema principe. Raddoppiamento che gioverà a rafforzare quella nostra attività intermediaria che anche in regime di autarchia è chiamata, sotto forma appunto di servizi, a colmare i saldi passivi della nostra bilancia dei pagamenti. Molto potrà in questo riguardo la collaborazione con l’economia e con la marina germaniche.« Trieste, conscia com’è che la Germania di Hitler può, per mezzo di una manovrata disciplina dei trasporti, assicurare a ciascun settore terminale un adeguato volume di traffici, non può che fervidamente auspicare una collaboi’azione del genere. Compagnie commerciali Il nuovo ordinamento spaziale in via di realizzazione fra i diversi continenti esige la creazione di organismi appropriati per la effettuazione degli scambi commerciali; questi organismi non potranno più essere basati sullo sfruttamento casuale e speculativo delle congiunture economiche e commerciali, ma bensì su una disciplinata collaborazione fra il commercio, le attività produttive e quelle di finanziamento. Collaborazione che, anche nel settore dei traffici di transito commerciati di Trieste e di Fiume, dovrà avere un carattere di innovazione rispetto a certi metodi che potevano andare bene un trentennio fa. Oggi che l’unità di misura negli scambi internazionali è rappresentata non più da questo o quel mercato, da questo o quel paese, ma da interi continenti, accanto alle aziende individuali, artefici non indifferenti della passate fortune dei due empori e che avranno sempre una loro tipica funzione da svolgere, bisognerà preoccuparsi di dare vita ad organismi finanziariamente solidi e aventi una attrezzatura commerciale di primissimo ordine. Tutta l’attrezzatura mercantile, tecnica, creditizia, ed anche psichica, delle aziende oggi esistenti dovrà essere adeguata alla nuova unità di misura degli scambi fra i popoli che è rappresentata dagli spazi continentali e intercontinentali. Nel settore delle esportazioni, ove le medie e piccole aziende non potrebbero permettersi il lusso di proprie organizzazioni di vendita, le grandi compagnie dovranno preoccuparsi di acquisire nei vari grandi spazi nuove basi di assorbimento alle produzioni industriali e agricole delle potenze dell’Asse e dei paesi ad esse collegati.