L’EUROPA AGLI EUROPEI! «L’Europa agli Europei!» questo dev’essere fermo nei nostri cervelli ad ogni annunzio di giornate buone o di giornate dure. Questo è già chiaro nella sostanza degli avvenimenti, che si susseguono incalzanti nel convulso svolgersi delle settimane. E questa fatale soluzione della guerra di oggi è compresa anche dagli Inglesi, che intensificano lo sforzo ed il logorio delle loro armate, delle loro e sopratutto delle altrui risorse in vittorie di carattere locale, con lo scopo visibile di servirsene per impressionare l’opinione pubblica dei popoli ancora neutrali. Ma mentre gli annunzi delle vittorie delle divisioni corazzate di Wawel nell’Africa Settentrionale, fanno gran presa (almeno cosi strombazza la propaganda britannica) sulle masse della lontana America, non altrettanto si può dire per quanto riguarda i popoli del Sud-Est Europeo. Noi non siamo cosi ingenuamente illusi di voler credere ad ogni costo che tutti gli uomini pensanti e non pensanti del settore balcanico siano entusiasti e favorevoli al Nuovo Ordine; ma quello che è certo è che qualche-cosa di ineluttabile li spinge a stringersi attorno alI’Asse della nuova Europa, a sentirsi parte interessata nel duello mortale tra il Continente e l’Inghilterra. Questo per quanto riguarda i Balcani; per il resto dell’Europa, prescindendo dai Paesi occupati dalle Truppe del Reich Germanico, e dai Paesi del Nord, che in un modo o in un altro, in varie occasioni hanno dimostrato, durante questi mesi di preparazione, il loro deciso atteggiamento favorevole alla causa degli Italo-Tedeschi, diamo una sguardo ad Occidente: la Spagna falangista, la Spagna, che aveva mescolato il sangue dei suoi figli con quello dei fanti e degli aviatori d’Italia, con quello dei carristi e dei bombardieri di Germania, la Spagna, che aveva scelto la via del martirio e del sacrificio per non diventare una pedina dell’accerchiamento plutocratico contro i laboriosi e prolifici popoli deU’Asse, questa stessa Spagna avrebbe dovuto, nei calcoli della classe dirigente britannica dimenticare tutto ciò, rinnegare la sua eroica Rivoluzione, la sua Storia recente e secolare e vendere il suo interesse e il suo onore per una somma, anzi per la promessa di una somma di sterline. Il Caudillo, incontrandosi col Duce a Bordighera ha risposto da soldato alle offensive lusinghe britanniche. Ma nella Penisola Iberica non è solo la Spagna a dar grattacapi ai Lords d’Inghilterra, vi è pure il Portogallo, il quale, secondo i pii desideri della diplomazia inglese, dovrebbe essere eternamente succubo ai voleri di Sua Maestà Britannica. Da qualche anno infatti il Capo del Governo Portoghese è quel Prof. Salazàr, che non gode certo in Inghilterra miglior fama e più cordiale simpatia di quanta già non godeva nella Francia di Daladier.