— Vili — crisi rinviando ad altro cataclisma il naufragio del vecchio mondo, personalità politiche o religiose rappresentanti concezioni e interessi angusti o ambigui, ed infine gl' innumerevoli agenti e amici degl’ Imperi avversari, hanno più volte sollevato la campagna contro lo smembramento dell’Austria, ricordando all’ Inghilterra l’incontro di Ischi, quando Edoardo VII proponeva a Francesco Giuseppe l’isolamento della Germania, dimostrando alla Francia i pericoli di un ingrandimento della Germania con le terre tedesche dell’Austria ed all’ Italia i possibili danni della costituzione d’un grande stato iugc-slavo, danni evitabili con un equo accordo con l’impero vicino, nemico naturale della Serbia e di tutte le aspirazioni iugo-slave. È forse necessario ricordare i sogni di un’Austria liberale del Daily News, le campagne per il salvataggio dell’Austria del Journal de Genève, del Genèvois, tutte insomma quelle improvvise correnti di deferenza, per non dire di simpatia, per « la monarchia vecchia e grande », com’ebbe a chiamarla con un linguaggio troppo lusinghiero il ministro Balfour, che di tratto in tratto hanno circolato nella stampa neutrale ed alleata, suscitando talvolta polemiche e risentimenti, più spesso lasciando dietro a sè maggiore indecisione nella volontà e nelle fedi, minor chiarezza delle coscienze dei popoli ? Questa propaganda noi abbiamo sempre, risoluta-mente, combattuta, e per quell’ideale di giustizia e di libertà in cui crediamo, e perchè la più colpita da essa, tra le potenze occidentali, è 1’ Italia. Le sue giuste rivendicazioni, che potrebbero essere