Note al Capiioio Sesto. (1) Alberti, Adriatico e Mediterraneo, n. 5 dei «Problemi italiani », pag. 30. (2) Alberti, La Germania e i porti del Mediterraneo, nella « Rivista delle Nazioni latine », i° agosto 1916. (3) Della conquista dalmata si fanno sperare all’ Italia molti altri vantaggi economici, ma si tratta di fanciullaggini cosi grottesche, che non ci pare il caso di far perdere il tempo con esse ai nostri lettori, e ne rinviamo la discussione nella terza appendice per chi abbia desiderio di rendersi conto della meschinità intellettuale e morale di certa propaganda. (4) Ciò risulta a prima vista da tutta la letteratura del soggetto. Si vedano per es. Alberti (segretario della Camera di Commercio di Trieste fino allo scoppio della guerra europea) Trieste e la sua fisiologia economica, pag. 5-16 ; idem. La conquista di Trieste, Roma, Bontempelli ; 1914, pag. 8 e segg. ; On. Foscari, Discorso 15 aprile 1916, pag. 10451 ; Italicus Senator, La question de l'Adriatique, pag. 23, 26, 32. (5) Alberti, op. cit., pag. 11-14, 118-121. Cfr. Baccich (ex Podestà di Fiume), nel volume dal Brennero alle Alpi Dinariche, Firenze-Roma, Quattrini, 1915, pag. 220: «Abbandonando la Dalmazia agli Slavi, ne costituiremmo un ostacolo insormontabile ad ogni (sic) nostra ardimentosa iniziativa, perchè verso i meravigliosi porti distribuiti dalla natura lungo il litorale della Dalmazia settentrionale, graviterebbero i paesi dell’ hinterland : Slavonia, Croazia, Bosnia, Erzegovina ; ed a quei porti in parte collegabili con i vari centri del-