— 241 — del futuro Terzo Stato, con una ripercussione tale da assumere una forma assai preoccupante. Apertesi le ostilità fra gli Stati balcanici e la Turchia, al primo momento di stupore tenne dietro un grande entusiasmo da parte delle popolazioni della Slavia meridionale. Le somme raccolte al principio della guerra per la Croce Rossa, e che dovevano, secondo un comunicato ufficioso, essere inviate alla sede di Vienna, furono invece trasmesse direttamente alle varie Croci Rosse degli Stati Balcanici. Le vittorie di Kumanovo e di Monastir concorsero poi a sviluppare e ad affermare le simpatie per la Serbia, il Piccolo Piemonte, come si dice, di tutte le genti slave della Monarchia meridionale. Durante il periodo acuto dell’ entusiasmo, le masse slavofile non comprendevano come si potesse parlare di una guerra contro i fratelli del sud, ed osarono suggerire financo ai soldati o la diserzione o il vero e proprio rifiuto d’obbedienza. Il Governo di Vienna restò vivamente sorpreso dei risultati ottenuti in seguito ad un cinquantennio di politica oltremodo benevola a vantaggio degli Slavi meridionali. Per quanto,t in tesi generale, si fosse sempre favorito il partito croato e combattuto quello serbo, tuttavia alcuni funzionari avevano creduto di rendere un grande servizio allo Stato, eliminando gli antagonismi e le opposte tendenze tra Croati e Serbi. Ma il risultato fu questo : che se i Serbi cessarono quasi di esistere come partito, riuscirono però a trasformare intimamente i Croati a tal segno, che al momento opportuno non vi furono più Croati e quasi tutti furono Serbi. Uno degli esempi ci è fornito dallo scultore croato Me- Salvemini, 16