— 244 — ungherese, al convegno di deputati croati in Fiume nel 1905, fu deciso di cercare di intendersi col « Partito dell’ indi-pendenza » al Parlamento di Budapest, purché fosse garantita l’unione della Croazia-Slavonia colla Dalmazia, e la completa autonomia di quelle provincie. Poco dopo, 26 deputati serbi, riuniti a Zara, aderirono alla risoluzione di Fiume. L’accordo col « Partito dell’ indipendenza » ungherese non ebbe seguito ; ma si costituì invece la « Coalizione serbocroata » in Croazia-Slavonia. Non avendo più una maggioranza favorevole nella Dieta croata, il Governo ungherese istituì col nuovo Bano, barone Paolo Rauch, un regime di vero assolutismo senza il minimo riguardo per la legalità. In questa opera i Governi di Vienna e di Pest erano d’accordo, perchè ambedue intuivano il grave comune pericolo dell’ intesa serbo-croata. Allora cominciò una vera ridda di accuse contro i leaders della coalizione, allo scopo di screditarli e di dimostrare che così agivano in collusione con individui ed enti miranti a distaccare i paesi jugo-slavi della Monarchia e unirli al Regno di Serbia. Questi fatti non fecero che rendere più stretta l’ intesa fra Serbi e Croati e intensificare l'odio di ambedue contro /’Austria-Ungheria. Ma il Regno di Serbia era ancora troppo debole. L’ idea panserba era sempre un’aspirazione vaga e nulla più. Ma la guerra balcanica del 1912 portò un radicale mutamento nella situazione, sollevando enormemente il prestigio della Serbia. Migliaia di Serbi e Croati sucfditi austriaci andarono ad arruolarsi nelle file degli eserciti serbo e montenegrino. Quando si ebbe di nuovo la mobilitazione in Austria-Ungheria, la resistenza al richiamo assunse vaste