— so — nazionalisti italiani ; e non possiamo disconoscere che, nell’amministrazione della regione, il governo italiano dovrà superare molte difficoltà per frenare la smania di rappresaglie e di vendette dell’elemento italiano contro l’elemento slavo, perchè mezzo secolo di lotte feroci hanno pervertito in quei luoghi troppi spiriti e distrutto in essi ogni sentimento di equità e di libertà ; e non possiamo neanche giurare che il governo italiano, sotto la pressione degli odi locali, non commetterà errori, magari assai grandi. Ma non è da credere che i politicanti del nazionalismo slavo siano stati pervertiti e inferociti dai metodi di governo dell’Austria meno dei politicanti del nazionalismo italiano ; e la loro smania di persecuzione e di violenza si farebbe sentire anche sul governo della nuova Slavia ; nè questo governo sarebbe, a preferenza del governo italiano, il solo governo infallibilmente giusto, di cui si abbia notizia nella storia della umanità. D’altra parte è innegabile che gl’ Italiani nella Venezia Giulia costituiscono l’elemento sociale più colto e più raffinato, prevalgono in quasi tutte le maggiori città, sono saldamente padroni di un grande centro di vita politica come Trieste, hanno una più lunga tradizione di storia civile e di governo : presentano, insomma, i requisiti necessari per assicurare alla regione condizioni di benessere, di ordine, di incivilimento, superiori a quelle che si potrebbero sperare dalle moltitudini rurali slave, costrette dalla sterilità del suolo dove abitano, a una vita di stenti e di relativa inciviltà. Trieste, amministrata dall’ Italia, non sarà certo, specialmente nei primi anni del nuovo regime, un letto di rose per quel governo italiano, che vorrà — e dovrà volerlo nel suo stesso interesse — mantenere una condizione di egua-