— 150 — E non è colpa nostra, se volendo documentare coscienziosa“ mente il nostro studio, non siamo riusciti a trovare uno scrittore più degno di considerazione. (6) On. Foscari, Discorso alla Camera, 15 aprile 1916, pag. 104531. (7) Tamaro, Confutazione di alcuni errori, pag. 696 ; Dudan, La Dalmazia e l’Italia, n. 24 dei « Problemi italiani », pag. 24. (8) Tamaro, Italiani e Slavi nell’Adriatico, Roma, Atheneum, 1915- Pag' 386-7. (9) Ibidem, pag. 339-34°- (10) È questo il cavallo di battaglia di tutta la propaganda prò Dalmazia italiana : si veda anche Italicus Senator, La guestion de l'Autriche, pag. 40. (11) Dudan, Dalmazia, nel volume Dal Brennero alle Alpi Dinariche, pag. 285. Cfr. Eugenio de Lupi, Gl’ interessi del- V Italia e l’avvenire del popolo serbo, nella Nuova Antologia, 1° agosto 1916 ; « I Serbi ortodossi, che sono in Dalmazia rimasti indipendenti dal croatismo austriacante, si conservarono sempre amici aegl’ Italiani, sostenendone la parte anche col voto, senza sconfessare per questo il proprio sentimento nazionale, nè i diritti di popolo libero, il quale legittimamente poteva aspirare a libertà ». Anche il Samminiatelli, loc. cit., parla di queste alleanze italiane « qui coi Serbi, là coi più ragionevoli dei Croati ». (12) Il prof. Angelo Bertolini, Condizioni economiche della Dalmazia, nella «Vita italiana» del 15 luglio 1917, ha voluto additare la causa principale della povertà agricola della Dalmazia nel sistema della colonia : naturalmente, quando l’Italia conquistasse la Dalmazia, abolirebbe la colonia, e la Dalmazia diventerebbe un nuovo eldorado. Ma tale opinione è del tutto erronea. In Dalmazia il terreno non coltivato, pascoli, boschi, improduttivi, a cui il regime giuridico della colonia non si applica, occupa i.ocg.888 ettari ; e i campi coltivati occupano appena 273.606 ettari. Di questa seconda categoria di terre, solamente una parte, quelle del novo e novissimo acquisto veneziano, presentano il regime della colonia : e sono, tutto compreso, le meno miserabili. Di modo che è