— 247 — cendono per festa, in una suprema ironia, cento fiamme di bengala sulla nave ammiraglia, la notte della caduta di Scutari (nelle mani dei Montenegrini). Sui cannoni dell’arsenale di Pbla si trova scritto in croato da ignote mani : abbasso VAustria ! Mentre la stampa di tutta l’Austria riesce a raccogliere solo poco più di un milione di corone, in sottoscrizioni, per i soldati austriaci mobilizzati alla frontiera serba e montenegrina, i giornali delle provincie sudslave versano quasi un milione alla Croce Rossa serba. Quando si proclama lo stato d’assedio in Bosnia, si sopprimono i giornali e si sciolgono tutte le società serbe, risparmiando invece i Croati per creare fra i due popoli una divisione di interessi, i Serbi passano in massa nelle società croate, dove sono accolti da fratelli. Dopo solo dodici giorni 10 stato d’assedio vien tolto, perchè si constata che esso aiuta ancora l’unione fra Serbi e Croati. La ruota non si arresta più. I Croati guardano la Serbia con un occhio diverso : i Serbi sono meno diffidenti verso i Croati, che han sentito vicino, come non mai, nell’ora suprema, l’ora della prova. La rivoluzione spirituale che prepara il fatto storico, si può dire ormai già quasi compiuta. Slavi di Serbia, d’Austria, e d’Ungheria si stendono la mano e si concentrano in un solo silenzioso programma. Ma qualche cosa di decisivo è ancora mutato. Il centro d’attrazione si è trasportato da Zagabria a Belgrado.... L’anno scorso gli studenti, scesi dalla Croazia all’università di Belgrado, hanno salutato re Pietro col grido : Viva 11 re di Croazia !... È una fusione di cuori, una collaborazione di intelligenze : si propaga da Zagabria a Lubiana, da Belgrado a Cattaro : va per tutte le stirpi, invade tutti