— 2X3 — nazionale ; avrebbero potuto avere il buon senso almeno dì non dichiararsi contrari alla unità nazionale serbo-croato-slovena, anzi avrebbero potuto presentare le occupazioni territoriali italiane sull’altra sponda come un compenso, a cui 1’ Italia avrebbe diritto per il suo concorso alla costituzione dell’unità nazionale sudslavà, compenso analogo a quello che ebbe nel 1859 la Francia con Nizza e Savoia. Invece si sono dati a proclamare, che 1’ Italia deve trattare il problema della Dalmazia come problema coloniale ; e nella nuova colonia 1’ Italia dovrà tenere alla catena o espellere la classe intellettuale slava ; e potrà italianizzare in pochi anni il contadiname slavo, e dovrà aizzare i contadini cattolici contro i contadini ortodossi per raggiunger meglio lo scopo ; e dovrà fare in modo che la Serbia non oltrepassi il Narenta, e la Bosnia le sia così negata ; e dovrà opporsi alla unione fra Montenegro e Serbia, e fra Croazia e Serbia, tenendosi amica dei Bulgari e dei Magiari. Quando la Serbia, nel 1915, fu disfatta, questi forsennati credettero di avere toccato il cielo col dito : non capivano che quanto più gli eserciti austriaci penetravano in Serbia, tanto più Trieste e P.ola si allontanavano dall’esercito italiano. E il loro programma è sempre quello della Triester Wochenpost : accordo fra Italiani, Tedeschi e Magiari per spartirsi le terre slave : all’ Italia la Venezia Giulia e la Dalmazia, magari anche la Slovenia ; all’ Ungheria e all’Austria il resto. Il pericolo che l’Austria-Ungheria, lasciata in piedi col meglio delle sue forze, e saldata più stretta-mente alla Germania, attiri a sè la Serbia e il Montenegro, respinti verso di essa dalla politica slavofoba dell’ Italia, e riesca facilmente un bel giorno a buttare l’Italia a mare dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia, — un pericolo di