— *74 — non conducano la Jugoslavia ad allearsi con la Germania contro l’Italia, o a partecipare a una generale Confederazione balcanica che assumerebbe nell’Adriatico e nell’ Egeo la posizione di grande potenza, o a intervenire in una qualunque altra combinazione di politica internazionale che ne aumenterebbe la potenzialità militare anche sul mare. Se 1’ Inghilterra avesse potuto prevedere nel 1890 la guerra attuale, non avrebbe certamente ceduto alla Germania l’isola di Heligoland ; nè oggi commetterebbe atto di prudenza, cedendo Malta all’ Italia, in considerazione del fatto che da trent’anni l’Italia è sua alleata sul Mediterraneo. Nulla di irragionevole e di illegittimo, dunque, se anche 1’ Italia, come premio ai grandi sacrifici di questa guerra, chiede non solamente la liberazione degl’ Italiani del Trentino e della Venezia Giulia dal giogo austriaco, ma anche quelle isole foranee dell’arcipelago dalmata, che sono indispensabili a garentirle la maggiore sicurezza possibile nell’Adriatico. E probabilmente un accordo su questo punto è assai meno diffìcile che a prima vista non si sia portati a credere. 11 Ministro serbo, Signor Pasic, nella intervista concessa al Times del 3 aprile 1916, ha detto esplicitamente che « la Serbia comprende e accetta la domanda italiana per una « supremazia nell’Adriatico ». E nelle dichiarazioni fatte al Direttore delNovoe Vremya del 16 maggio I9i7,ha spiegato : « In che consistono i nostri desideri ? Nella liberazione « dei nostri fratelli Serbi, Croati, e Sloveni. Naturalmente, « noi daremmo una garanzia per gli interessi prevalenti delti l’Italia nel mare Adriatico. Quali punti, poi, in quel mare « l’Italia dovrebbe possedere, affinchè codesta garanzia «riesca'„efficace, di ciò si discuterà fra noi più tardi». E