--2Ó0 — austriaca vennero allora nella convinzione, manifestata poi in mille modi, che fosse questione di vita o di morte per il dominio austriaco sugli Slavi meridionali, lo schiacciare completamente la Serbia, per annetterla possibilmente al restante dominio, o almeno per assoggettarla militarmente, politicamente ed economicamente, sotto l’apparenza d’una indipendenza nominale come era al tempo degli Obrenovic. Se per la forza delle armi dei due Imperi centrali dovesse durare o rafforzarsi la possibilità per quelle popolazioni jugoslave di una combinazione austriaca identica o analoga al progetto trialista, il soffocamento e rapido assorbimento dei nostri connazionali della Venezia Giulia ne resulterebbe fatalmente deciso, e non revocabile, a malgrado di tutti gli sforzi di quella nobile regione. Per ciò è ben giusto, l’oggi o mai più! che echeggia da quel confine. Se prevarranno invece, con la Serbia, le ragioni nazionali nella Balcania, portando più a mezzogiorno il centro di gravitazione del nucleo jugoslavo, gli interessi e i diritti d’ Italia nell’altra sponda dell’Adriatico potranno più facilmente trovare il punto di equilibrio con i nuovi vicini. Antonio Piscel. (Il conflitto austro-serbo e gl' interessi italiani, Milano, Ravà, 1915). IX. — Le Nazioni contro l'Austria. Vi fu un tempo in cui i ribelli nell’ Impero erano solo gli Italiani. Tutti gli altri popoli, eccezion fatta dei Polacchi, si adattavano alla supremazia tedesca 0 polacca in Austria, al dominio magiaro in Ungheria.