- 74 - l’Arciducato d’Austria e il Regno d’ Ungheria sieno ridotti a Stati continentali, i quali non avrebbero nessun interesse a favorire l’un porto adriatico piuttosto che l’altro, essendo entrambi estranei al territorio politico o doganale tanto dell’Austria, quanto dell’ Ungheria (19) ; b) che l’Italia è il nuovo Stato serbo-croato-sloveno sieno stretti da una convenzione ferroviaria e doganale, da annettersi al trattato di pace, mediante la quale le linee ferroviarie che metteranno in comunicazione Trieste e Fiume coi rispettivi retroterra, sieno affidate ad una unica amministrazione consorziale, e le tariffe ferroviarie e doganali sieno sistemate col programma : 1) di escludere fra Trieste e Fiume ogni concorrenza artificiosa, distribuendo YbinUrland fra i due centri di traffico secondo le naturali zone d’influenza di ciascuno ; 2) di sorvegliare l’azione del sistema portuale-ferroviario germanico, per fronteggiarne la concorrenza, nell’ interesse dell’ intero sistema portuale-ferroviario nord-adriatico, facendo magari entrare nell’accordo anche 1’ Ungheria, in modo da attrarne i traffici sempre più verso l’Adriatico. Quando queste condizioni fossero realizzate, il possesso politico del porto di Fiume non avrebbe più alcuna importanza come garenzia del naturale funzionamento del porto di Trieste. Ed è evidente che l’Italia dovrà superare assai minori difficoltà per realizzare un programma così equo e così moderato, che non ne incontrerebbe per conquistare politicamente un territorio come la Liburnia e per amministrarlo contro la volontà della grande maggioranza degli abitanti. Un altro punto da sistemare, nel trattato di pace, è quello del libero transito e delle tariffe fra il territorio trie-