— 238 — Friuli orientale, proclamandolo altamente nei loro giornali ; — non si può a meno di riconoscere, che qui si tratta di una nazionalità in formazione bene avviata, che ha non soltanto il nome e una tendenza molto pronunciata, ma una reale esistenza, della quale avrebbero torto gl* Italiani a lasciarsi sorprendere, ignorandola, 0 tenendone minor conto di quello che merita. Pacifico Valassi. (L’Adriatico, Udine, 18-71, pag. 44-58). III. — Il panserbismo e V Italia nel 1899. Se la unità delle genti jugo-slave fosse per compiersi, non a seconda del ristretto concetto dei croati, che sarebbero per ora soddisfatti di una grande Croazia austriaca, ma secondo l’ideale latissimo dei serbi, si verrebbe alla costituzione di un regno slavo meridionale di vasta estensione, da Lubiana a Cettigne, da Belgrado a Ragusa. E data questa contingenza, bisognerebbe evitare che da tanto rivolgimento, basato sullo sfasciamento futuro (non certo prossimo) dell’Austria, nessun vantaggio a noi risulti. Questa eventualità io temo non tanto, come forse più di uno temerebbe, per via dell’ immenso sviluppo che prenderebbe lo « slavismo », quanto molto di più per la minaccia del « pangermanismo ». Trieste non più austriaca, ma tedesca, rappresenterebbe per noi la più grave jattura, che immaginar si possa, mentre non mi spaventerebbe punto un regno jugo-slavo di vari