regione dell’Austria ; ma si trattava sempre di ipotesi, che non avevano nessuna sicura attendibilità (7). I resultati, infatti, di questi, chiamiamole così, inchieste burocratiche o personali, sarebbero i seguenti (8) : Serbooro ati Italiani ro 360.000 16.000 00 1844 400.000 16.000 1852 395.00° 14.000 1857 O 13.70° O O co 1862 369.000 20.000 1865 384.000 55.oco (9) 0 392.000 56.000 00 00 ( 440.000 27.000 1 400.000 40.000 1875 408.000 62.300 Siamo, evidentemente, su un terreno inquinato dall’arbitrio individuale. Di tutti i dati, i soli che sembrano onesti e probabili sono quelli dell’Ascoli e del Villari, i quali sono confermati, come vedremo fra poco, dalle statistiche elettorali; e quelli del Tommaseo che nel 1868, difendendo gl’ Italiani contro gli Slavi, affermava che gli Italiani erano 20 mila, e non 15 mila, su una popolazione totele di 240 mila abitanti (Il serio nel faceto, pag. 313, 3I5. 3i6, 368, 363, 368). Assumere altri elementi a base di calcoli e di proporzioni, significa voler costruire sulla sabbia. La cifra di 60 mila si fonda sui resultati delle elezioni a suffragio universale per il Reischrath di Vienna del 1911. Votare per un italiano o per uno slavo — si è osservato giustamente — in un paese di lotte nazionali ardenti, è Sai'Vìiìhjjsi 6