Note al Capitolo Quarto. (1) L‘ Italia di domani, agenda 1916, edita dail’ Idea Nazionale, pagina 100-1. (2) Prefazione a Fambri, La Venezia Giulia, pag. XII. (3) Cfr. Anonimo Dalmata, L’Adriatico, pag. 395: «L'Austria ha riconosciuto l’importanza del tuo possesso adriatico, eppure per conservarselo non sa far altro di meglio che tenerselo avvinto con la forza... Non è con sistemi militari coloniali che si amministra nel secolo XX una regione d Euiopa che vuole ritornare alla luce della civiltà e del progresso ». (4) Attilio Tamaro, La reintegrazione nazionale dell’Adriatico e i pericoli dell' irredentismo slavo, nel volume La Dalmazia, Genova, Formiggini, 1915, pag. 194, 188-9. (5) Tamaro, Confutazione di alcuni errori del problema dalmatico, in Rivista di Roma, 25 aprile-25 novembre 1915, pag. 692-694. Saremo criticati forse da qualcuno perchè citiamo troppo spesso le opinioni di questo fertilissimo scrittore, a preferenza di altri. Ma gli scritti del Tamaro sono la fonte principale, a cui hanno attinto i loro argomenti tutti gli altri propagandisti della conquista dalmatica ; un volume del Tamaro è stato accolto dal Treves nella collezione dei « Quaderni della gueria»; il volume ufficioso delia «Dante Alighieri» su la Dalmazia, pubblicato dal Formiggini, si fregia di un lavoro del Tamaro ; in alcune manifestazioni ufficiali, il Tamaro ha parlato a nome della emigrazione adriatica; quando si è creduto necessario mandare qualcuno a Parigi a fare la « propaganda all' estero », la « Dante Alighieri » ha prescelto il Tamaro. Si tratta di un ind'viduo rappresentativo, dunque.