— iÌ7 “ rebbero la solidarietà dei connazionali di Croazia, di Bosnia, di Serbia (18), i quali avrebbero in Dalmazia le loro ramificazioni più o meno segrete, e moltiplicherebbero le difficoltà del nostro Governo. In Libia un milione di abitanti, disseminati su un milione di chilometri quadrati, ci daranno filo da torcere chi sa per quanto tempo, pur essendo circondati da ogni parte dal deserto e da potenze a noi amiche. Che inferno non sarebbe per noi la Dalmazia, con un retroterra di dieci milioni di Serbocroati, forniti di coltura occidentale ? (19). Chi si gioverebbe di questa situazione per noi difficilissima, sarebbe la Germania, che potrebbe in tutti i casi fare assegnamento sull’alleanza nostra o su quella degli Slavi ; laddove è proprio l’alleanza sincera e stabile fra Italia e Slavi del Sud una delle condizioni necessarie, perchè la Germania sia contenuta nei suoi confini e le sia vietato di traboccare verso il Sud a danno degl’ Italiani e degli Slavi. Il programma di un’alleanza fra Tedeschi e Slavi del Sud contro di noi si troverebbe naturalmente preparato : i Serbo-Croati sacrificherebbero ai Tedeschi la Slovenia e li aiuterebbero a buttar gl’ Italiani in mare da Trieste e dall’ Istria, e i Tedeschi aiuterebbero i Serbo-Croati per buttarci in mare dalla Dalmazia. Il pericolo, che rappresenterebbe per 1’ Italia padrona della Dalmazia il retroterra slavo, è così evidente, che i sostenitori della conquista dalmata sono portati dalla logica del loro sistema ad opporsi ad ogni unificazione politica del retroterra anche a costo di salvare /’Austria, e ad allearsi contro la Serbia con tutti gli eventuali nemici della Serbia, cominciando dalla Bulgaria.