— 293 — in questi giorni (gennaio 1918), nei discorsi di Lloyd George e di Wilson, che non ' osano parlare francamente ai loro popoli nè dello smembramento dell’Austria, nè della convenzione di Londra sull’Adriatico : mostrano, cioè, che sono in pericolo per gli Slavi del Sud 1’ indipendenza e l’unità nazionale, e per 1’ Italia 1’ Istria, oltre che la Dalmazia. E minaccia di essere travolta con noi nella rovina la Boemia, eroica e martire, incolpevole degli spropositi e delle malvagità dei nazionalisti dell’ Italia e. della Slavia : la Boemia, che non può conquistare la indipendenza, a cui ha diritto, se attraverso una persistente lotta italo-slava si salva l’Austria. Siamo ancora a tempo a riparare, purché apriamo gli occhi. Per 1’ Italia si tratta di salvare 1’ Istria,» dove vivono 150 mila Italiani, dove si trova Pola, « centro strategico assoluto» dell'Adriatico. Per gli Slavi si tratta di creare l’unità e 1’ indipendenza nazionale. Per gli uni e gli altri si tratta di escludere dall’Adriatico ogni dominio politico di Tedeschi e di Magiari, e di garentirsi contro una ripresa aggressiva germanica, mediante lo smembramento dell’Austria e la creazione e il consolidamento di tutto un nuovo sistema di Stati non Tedeschi ad Est e a Sud della Germania : Boemia, Polonia, Romania, Serbia, Italia. Raccogliamo, Italiani e Slavi, tutte le nostre forze per convincere la democrazia anglo-sassone, che, come nel problema europeo la democrazia fallirebbe, se non raggiungesse 10 sfasciamento dell’Austria, così nel problema adriatico 11 programma nazionale nostro non ha nulla che possa essere accusato d’ imperialismo, e che non corrisponda ai bisogni legittimi, e del popolo italiano e del popolo jugoslavo.