croato austriacante » (n). Noi, dunque, dovremmo abbandonare i possibili amici e allearci ai sicuri nemici. L’operazione non si potrebbe fare senza che il clero cattolico si rendesse strumento della politica italiana. Ma dal clero croato-cattolico, quando non ricevesse nuovi vescovi e nuove istruzioni dal Vaticano, avremmo da aspettarci piuttosto che aiuti, enormi difficoltà. Or per ottenere la complicità del Vaticano in questa sistematica opera di aizzamenti religiosi, che dovrebbe far capire ai duri cervelli slavi « l’equità del dominio italiano », e renderli « perdutamente fedeli all’ Italia », che cosa non dovrebbe concedere al Vaticano lo Stato italiano nella propria politica estera o interna ? E il gioco riuscirebbe ? Nè crediamo sia il caso di prendere in considerazione l’idea, secondo cui alla Dalmazia l’Italia dovrebbe concedere l’autonomia amministrativa, invece di sottometterla alla cura repressiva e dissolvente, che abbiamo finora esaminata. L’autonomia dalmata, se fosse effettiva, avrebbe immediatamente quest’effetto : che la enorme maggioranza slava si servirebbe dell’autonomia per unirsi al retroterra : sarebbe una nuova edizione dell’autonomia dei Principati danubiani e della Rumelia orientale. E 1’ Italia, se volesse opporsi a questo movimento nazionale, dovrebbe ricorrere alle repressioni, cioè sopprimere l’autonomia. L’Inghilterra ha dato l’autonomia all’Australia e al Canadà, perchè la popolazione di queste colonie è nella grande maggioranza inglese e fedelissima alla madre patria ; non l’ha data nè all’Egitto nè all’ India, e nessuno ignora le difficoltà, che incontra per costituirsi l'autonomia dell’ Iriaada.