zione dell’unità serbo-croato-slovena è una necessità assòluta, specialmente per 1’ Inghilterra. Come ha spiegato Lord Cromer, il grande organizzatore dell’ Egitto moderno, la Slavia del Sud, al pari del Belgio, è uno di quegli « Stati schiavi », la cui esistenza è vitale pel mantenimento dell’e-quilibrio delle forze in Europa (Times, 28 sett. 1916). Solamente quando la Medieuropa germanica sia intercettata dal Mare Egeo da un blocco di una dozzina di milioni di Slavi alleati della Romania e dell’ Italia, l’Inghilterra sarà sicura nel Mediterraneo orientale. Il canale di Suez l’Inghilterra lo difenderà, da ora in poi, contro la Germania, per mezzo del nuovo Stato slavo, sulla linea della Drava. E in questo l’Italia ha interessi concordi con quelli del-l’Inghilterra, perchè sulla linea della Drava si intercetta la via al germanesimo anche verso l’Adriatico. La formazione dello Stato serbo-croato-sloveno rappresenta, essa sola e specificamente, il fallimento della politica orientale dell’Austria e della Germania. Tenere, invece, disunite Serbia e Montenegro, Serbia e Croazia, è lasciare aperta una via alla ripresa delle ambizioni orientali del l’Austria e della Germania : e infatti tutta la politica austriaca, dal Congresso di Berlino in poi, è stata diretta a disintegrare politicamente, economicamente e moralmente gli Slavi del Sud, per togliere ogni barriera verso Oriente alla penetrazione germanica. Come, insomma, il nodo della questione europea è in Austria-Ungheria, così il nodo della questione austro-ungarica è nella Slovenia e nella Croazia. Se non si staccano dalPAustria-Ungheria la Slovenia e la Croazia, costituendo con queste regioni e con gli altri territori slavi meridionali un nuovo Stato indipendente, lo sfasciamento dell’Austria