— 180 — 15.000 ; Termoli, 5.000 ; Rodi Garganico, 5.000 ; Peschici, 3.000 ; Vieste, 9.000. Sono trascurati nella enumerazione tanto i centri minori di 3000 abitanti, quanto le città anche popolose, per es. Ravenna, che non sono proprio sul mare, pur trovandosi a brevissima distanza da esso. (r8) I soli centri, che superano i 10.000 abitanti sono Zara, Sebenico (in fondo a un canale inespugnabile), Spalato ; vengono dopo Ragusa con 8000 abitanti ; Traù e Cat.taro (in fondo a un canale inespugnabile) con poco più di 3000 abitanti ; Capocesto con 2800 abitanti ; Ragance, San Cassiano, Zara Vecchia, Zlosela, Stretta, Vodice, Ragoznica, Castel-nuovo, Castelvecchio, Almissa, Macarska, Podgora, Risano cont. da 1000 a 2000 abitanti. (19) Per es. Meleda, alta 518 metri; Lissa, con un’ottima rada, che servì come base di operazione agl’ inglesi centro a Dalmazia e 1 ’Istria nelle guerre napoleoniche, è alta 590 metri ; l’isola Lunga e l’isola Incoronata, con la magnifica rada ai Porto Tajer, alte rispettivamente 338 e 236 metri. (20) Manfredonia 13.500 ab. ; Trinitapoli, 12.000 ; Margherita di Savoia, 7.000; Barletta, 44.000; Trani, 31.000; Bi-sceglie, 31.000; Molfetta, 43.000; Giovinazzo 11.000; Bari, 103.000; Mola di Bari, 15.000; Monopoli, 24.000; Poli-gnano a Mare, 8.500 ; Brindisi, 28.000 ; Otranto, 3.000. (21) L’Adriatico, studio geografico e polìtico, pag. 52: «I romani per trovare un confine naturale aa queste parti dovettero spingersi fino al Danubio. Ma anche questo non bastò, perchè era debole, e appena fu rotto l’argine artificiale delle loro legioni, la marea barbarica irruppe da valle a valle e li ricacciò fino all’Adriatico. Se invece di molte piccole arterie ve ne fosse stata una sola del genere delle Alpi, è probabile che i Romani non avrebbero raggiunto il Danubio ». (22) Bonamico, La situazione militare mediterranea, in Rivista marittima, ottobre 1895: «Il dominio veneto, così miracolosamente giganteggiante dal nulla, ebbe preponderanza di caratteri insulari ; e solo la necessità degli armamenti delle numerose flotte e dei disseminati presidi, costrinsero Venezia ad occupazioni costiere nell’ Istria e Dalmazia, dalle quali però fu costretta a contìnue guerre e guerriglie, che lentamente esaurì-