— 28i — dere alla costa di sopravvento, cioè alla costa dalmata. La qual cosa non è ad essi in nessun modo impedita dal fatto che la costa dalmata sia politicamente divisa dalla costa occidentale. La necessità di dirigere le rotte, sia di Nord-Ovest, sia di Sud-Est, verso la costa orientale, è vera sopratutto pei velieri : i quali, allorché sono sorpresi da una tempesta, che renda pericoloso tenere il mare, si rifugiano nel porto più vicino, orientale od occidentale che sia — l’Occidente non è così privo di porti commerciali, come si ripete a scopo di polemica — : e nella scelta del rifugio sono guidati non da concetti politici, ma dalla comodità : e neanche ad essi il rifugio è impedito dal fatto che la costa dalmata sia politicamente divisa dalla costa occidentale. Il sistema di idee, che esaminiamo, era buono ai tempi delle sullodate forche caudine, o dell’albinaggio, o a quelli più vicini, ma sempre fortunatamente lontani di qualche secolo, della pirateria degli Uscocchi e dei Turchi : e questo, come abbiamo accennato a suo luogo (cap. V), spiega la necessità, in cui romani e veneziani si trovarono di occupare la costa orientale per assicurare il commercio adria-tico. Ma nel secolo ventesimo le cose sono del tutto mutate. Oggi, il possessore della costa orientale delPAdria-tico non potrebbe mai in tempo di pace — quel che avverrebbe in tempo di guerra è un altro affare : e non è lecito confondere le idee, utilizzando la ipotesi della guerra, allorché si discute di fatti commerciali, che presuppongono la pace — oggi il possessore della Dalmazia non potrebbe mai impedire la navigazione di qualunque marina straniera, anche nei casi in cui la rotta fosse più prossima alla costa orientale. Affinchè ciò fosse possibile, dovrebbe ritornare