— 232 ~ Per dare questa dimostrazione, c’era un trucco assai facile e comodo. In Croazia-Slovenia non esiste unanimità sul modo di risolvere i problemi nazionali. C’ è un partito austriacante, quello che in Croazia si chiama il « partito del diritto croato puro», fondato dal dott. Franck, il quale accetta le condizioni attuali. C’ è un partito trialista, che vorrebbe rendere autonoma la Slovenia dai Tedeschi dell’Austria e la Croazia dall’ Ungheria, e trasformare il dualismo austro-ungarico in un trialismo austro-ungarico-croato. C’ è il partito separatista, irredentista, serbofilo, che vuole il distacco della Croazia-Slovenia dall’Austria-Ungheria e l’annessione con la Bosnia e con la Dalmazia alla Serbia. C’ è una massa fluttuante, che pur di ottenere l’unificazione nazionale e la fine di ogni dominio straniero sulle proprie Spalle, è disposta ad accettare tanto il trialismo quanto il panserbismo. Non altrimenti, in Italia, fra il 1814 e il 1859, si disputavano il campo parecchi programmi politici contradittori, finché, il genio di Cavour e la guerra del 1859 e la spedizione di Garibaldi in Sicilia, fecero trionfare su tutte le altre correnti quella della unità sotto le bandiere di Casa Savoia. Nelle manifestazioni politiche degli Slavi del Sud si trovano, pertanto, documenti per dimostrare qualunque tesi, a patto di sopprimere tutti i documenti che possono dimostrare le tesi diverse. Si può dimostrare, per es., che i Croati e gli Sloveni sono tutti austriacanti o trialisti, sopprimendo sistematicamente tutto ciò che dimostra che in Croazia e in Slovenia vi sono anche dei gruppi separatisti serbofili, o altri gruppi, che senza essere dichiaratamente irredentisti, considerano come il porrounum necessarium la