— i 66 — sono popolose (20) e indifese come le coste del medio Adriatico. L’uso dei sottomarini ha reso nell’Adriatico più difficili, che non fossero una volta, le sorprese dei bombarda-menti navali: e l’Austria, in questa guerra, è diventata assai prudente, dopo che i nostri sottomarini sono diventati sufficienti al bisogno. Inoltre nel nuovo assetto territoriale, che uscirà da questa guerra, l’Italia ottenendo, sulle coste orientali dell’alto e basso Adriatico, le basi navali di Pola e di Vallona, sarà in condizione di esercitare una migliore sorveglianza sulle sue coste. Ma nel medio Adriatico il problema della sicurezza delle nostre coste e quello delle comunicazioni ferroviarie e marittime fra il bacino settentrionale e il bacino meridionale, rimarrebbe immutato a nostro danno, se continuasse ad esserci negata ogni correzione della nostra inferiorità di fronte alla Dalmazia. IV. — La soluzione del problema militare. Ciò posto, è evidente che occupando la intera costa dalmatica, l’Italia risolverebbe a fondo il problema della sicurezza del medio Adriatico : e questo, e senza bisogno di tenere una flotta in questo mare : il problema sarebbe anzi addirittura soppresso : basterebbe sorvegliare l’imboccatura contro le navi nemiche e combattere i sottomarini come meglio fosse possibile. Ma ipso facto sorgerebbe per l’Italia un nuovo formidabile problema : quello di difendere una frontiera terrestre di 500 chilometri al di là dell’Adriatico !